Economia

Caso Gesia, sette associazioni a Scoglio: «Ora Coppola DEVE scoprire le carte»

Intervista all’avv. Zanni, referente Comunità eco-polis. In Conferenza solo il sindaco ha centrato l’argomento

TEANO (REDAZIONALE) – Come abbiamo dato conto, con un precedente servizio, si è riaperta per il territorio sidicino una ferita che rischia di infettare il tessuto produttivo teanese, compromettere il modello si sviluppo della città e la salute pubblica. Il Consiglio di Stato, infatti, annullando il Decreto regionale n. 145 del 2021 di diniego dell’autorizzazione alla ditta Gesia (G.E.S.I.A. S.P.A.) a costruire un impianto per il trattamento di rifiuti speciali, ha costretto la Regione a riaprire la Conferenza dei Servizi  il g. 10 maggio scorso.

Una Conferenza che, per come è stata condotta, non va giù alla Rete delle sette Associazioni e Comitati cittadini, che si oppongono all’impianto. In particolare è suonato come un campanello di allarme l’impostazione che il presidente della Conferenza dott. Barletta ha dato alla stessa, concentrando tutta l’attenzione sulla verifica della “sostenibilità tecnica” del progetto G.E.S.I.A, con riguardo allo scarico delle acque. Ma fonte di preoccupazione per le Associazioni, è stata anche l’accondiscendenza sul punto mostrata dal delegato del Comune avv. Coppola.

La prossima conferenza è stata programmata dalla Regione per il 7 giugno c.a. e qui le Associazioni, con un documento articolato e riassuntivamente motivato, chiedono al Sindaco di calare senza esitazioni sul tavolo il divieto di insediare sul territorio della Città un impianto di rifiuti speciali, come previsto dal recentissimo aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS).

FERNANDO ZANNI

Sul punto, «giocando in casa» abbiamo interrogato l’avv. Fernando Zanni, uno degli animatori della rete delle Associazioni ed esperto di urbanistica.

Avv. Zanni, cosa non vi ha convinti della Conferenza dei servizi del 10 maggio?

“Tutta la Conferenza  è stata una grande delusione, ad iniziare dalla presentazione del Presidente Barretta. Correttamente, per quanto sia molto dibattuta l’applicazione a tali Conferenze della Legge 241/’90, avrebbe dovuto dar conto a tutti i partecipanti  di aver ricevuto via PEC dalle Associazioni un documento nel quale si sottolineava l’impossibilità giuridica di insediare  un impianto di trattamento di rifiuti speciali sul territorio della Città di Teano, conseguenza di una nuova normativa regionale.  E avrebbe dovuto anche mettere il documento a disposizione di tutti. Invece, non ne ha fatto alcun cenno”.

Questo fatto via ha insospettiti?

“Sulle prime no, per il fatto che poteva essere valutata come una semplice “scorrettezza” procedurale, ma poi il Presidente ha dato alla Conferenza una brusca sterzata dichiarando che il suo obiettivo era quello di verificare la sostenibilità tecnica del progetto GE.S.I.A. E all’uopo, ha scoperto che la modifica progettuale prevista dalla GESIA dello scarico delle acque attraversava per 600 metri la cunetta della strada provinciale, ma la Provincia non lo sapeva.  Allora ci siamo fatti subito una domanda. Ma come,  l’impianto non si può fare e il Presidente si preoccupa della sua fattibilità tecnica?  Abbiamo messo i pezzi insieme e la “scorrettezza procedurale” iniziale è apparsa sotto una diversa luce”.

Il delegato del comune avv. Coppola, non ha contestato questa impostazione tecnica?

Questa è la nostra seconda preoccupazione. A meno che non faccia parte di una calcolata tattica e strategia, delle quali non siamo a conoscenza, la risposta del delegato comunale ha assecondato tale impostazione tecnica, sollevando ulteriori “dubbi tecnici” sull’interferenza dello scarico industriale delle acque del progetto Gesia con il metanodotto e con le acque del Savone, acqua pubblica tutelata. Ma sono cose che possono essere, tranquillamente, superate tecnicamente, com’è dimostrato dalla storia del progetto.

Insomma, nessuno si è ricordato dell’arma vincente di Teano?

GIOVANNI SCOGLIO

Non proprio. L’unico intervento pertinente, è stato quello del Sindaco avv. Giovanni Scoglio che, a fine Conferenza, ha fatto mettere a Verbale una sua dichiarazione nella quale richiama, in generale, le motivazioni vere del no all’impianto. Ma si è trattato di un flash che purtroppo non ha acceso e non poteva accendere, a quel punto, la discussione. Comunque è questa la strada da intraprendere da subito la prossima volta, senza ulteriori tentennamenti”.

Voi asserite che l’impianto di rifiuti speciali giuridicamente non si può fare nella Città di Teano, ma non era questa la motivazione del Decreto di diniego che però è stato annullato dal Consiglio di Stato?

“Certo, ma ora le normative regionali di settore (rifiuti speciali) sono cambiate e si applicano alla riapertura  del procedimento in itinere ex art. 208 del Codice dell’Ambiente. A nostro avviso la Conferenza del 7 giugno non può non prendere atto che la Campania ha aggiornando nel mese di ottobre 2022 il Piano Regionale  di Gestione dei Rifiuti Speciali (PRGRS),approvando i criteri che le Province d’intesa con le Autorità d’Ambito devono seguire per individuare i siti idonei ad ospitare gli impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti speciali”.

E questi criteri escludono come possibile sito Teano?

“Appunto, ricostruiamo la vicenda. Il Comune all’inizio ha sostenuto che l’impianto GE.S.I.A. non si sarebbe potuto fare a Teano (riconosciuto Comune “ a dominanza naturalistica” dal PTR), perché l’art. 12 della legge regionale della Campania n.14  del 2016 lo vietava (nota come la c.d. “legge salva Teano”). La magistratura amministrativa  di prime cure e di appello (TAR-C.d.S.), pur riconoscendo il vincolo, ha sostenuto che l’art. 12 riguardava esclusivamente gli impianti di trattamento di rifiuti urbani e non SPECIALI.  E ha dato ragione alla GESIA. Successivamente, il parere contrario della Provincia e quella del Comune hanno indotto il Presidente della precedente Conferenza dei Servizi  a negare, comunque, l’autorizzazione alla Gesia, che però ha di nuovo avuto ragione in C.d.S. perché la motivazione del provvedimento è stata ritenuta non adeguata. Ora però la musica è cambiata e la Regione, aggiornando il suo Piano di Gestione dei Rifiuti speciali (PRGRS), ha riprodotto lo stesso vincolo anche per gli impianti di trattamento dei rifiuti speciali. E lo ha fatto approvando i criteri che le Province devono seguire per individuare i siti idonei e non idonei per tali impianti”.

Quindi il comune dovrebbe richiamare questo nuovo vincolo e far di chiudere la Conferenza negativamente per la Gesia.

Infatti. Direi di più, la Regione nell’indicare come fattore escludente il rispetto della sua programmazione economico-sociale e delle scelte operate con il  Piano Territoriale Regionale (PTR), approvato con legge regionale, ha anche detto alle Province che le zone vocate ad ospitare simili impianti sono esclusivamente le zone ASI seguendo il principio europeo di “prossimità”. Vale a dire che gli impianti di trattamento e di smaltimento dei rifiuti speciali devono essere ubicati vicino alle aree di produzione di tali rifiuti . Com’è noto il Comune di Teano non ha più una zona ASI”.

 La rete delle Associazioni cosa ha deciso di fare?

La rete delle Associazioni ha elaborato un documento che esprime tutte le  preoccupazioni e perplessità per la conduzione della Conferenza allegando un riassunto delle motivazioni giuridiche già trasmesse e invita il Sindaco a dare al delegato un mandato chiaro e puntuale, richiamando la normativa del PRGRS, che rappresenta oggi l’unica pregiudiziale giuridica. Rincorrere le vecchie argomentazioni e la normativa dell’art. 12 della legge 14 cit. , che ha indotto l’Amministrazione a ripetere una deliberazione del Consiglio Comunale contro l’impianto assolutamente inutile, è anacronistico e perdente. Ma le Associazioni hanno anche chiesto di incontrare l’Amministrazione per chiarire, se ce ne fosse ancora bisogno, i termini della questione.