Cultura

L’infermiere Cipriano insignito all’Ordine al merito della Repubblica italiana

Con l’operatore Asl molti altri esperti e volontari, localmente per ora non hanno ricevuto riconoscimenti

TEANO (Elio Zanni) – Festa della Repubblica, c’è anche un cittadino di Teano tra le 35 meritevoli persone insignite oggi dell’onorificenza all’Ordine al merito della Repubblica italiana, conferite dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai cittadini della provincia di Caserta. Si tratta di Pasquale Cipriano, operatore Asl (Azienda sanitaria locale).

L’infermiere professionale sidicino, quindi, già ben noto e apprezzato nella sua terra per le gesta e le capacità professionali dimostrate durante il periodo dell’emergenza Covid, è ora ufficialmente inserito nella ristretta cerchia di coloro che si sono distinti nei diversi campi della vita sociale, economica e culturale e nel servizio delle carriere civili e militari.

Cipriano, alle celebrazioni poste in essere stamattina a Caserta per il 77° Anniversario della Fondazione della Repubblica, ha rappresentato la sua categoria professionale facendo anche onore alla sua Teano.

Scene emozionanti, anche per i meno patrioti e i più duri di cuore, quando un grande drappo con la Bandiera Italiana ha velato la facciata del Palazzo di Governo dalle squadre del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Poi il Prefetto di Caserta., Giuseppe Castaldo, ha presenziato al momento dell’alzabandiera e alla tradizionale deposizione della corona al monumento ai Caduti, dando lettura del messaggio del Presidente della Repubblica. Nel corso della manifestazione sono quindi state consegnate le 35 onorificenze. Nel numero di 5 sono state poi le medaglie d’onore alla memoria consegnate ai familiari dei militari deportati e internati nei lager nazisti.

Con Cipriano, durate il periodo pandemico, ha operato una vera e propria squadra di professionisti. Un team anti-Covid composto da: Chiara De Nuccio, Anna Faella, Antonio Boragine, Dino D’Andrea, Pasquale Cipriano, Nicola Faella, Michele Broccoli e Maurizio Menale.

C’è da dire, in tutta onestà e per dovere di cronaca, che almeno fino a questo momento, nessuna amministrazione comunale (e Teano è passata anche attraverso la gestione di un commissario prefettizio) si è ricordata dei sui tanto amati «eroi anti-Covid». Dice bene la vecchia espressione latina: «Nemo propheta in patria». Come a dire: è difficile che qualcuno ti riconosca un merito negli ambienti familiari, nella tua stessa città.