Politica

Ospedale di Comunità a rischio chiusura Altro scippo di servizi sanitari a Teano

A lanciare l’allarme, dal tavolo riorganizzativo di FdI, il Commissario cittadino Mario Cataldo

TEANO (Elio Zanni) – «Attenzione, si rafforza sempre più l’ipotesi di una cessazione delle attività dell’Ospedale di comunità di Teano. Anzi parliamo pure di rischio concreto». Arriva come una doccia fredda, su una città già sfiancata da mille altri problemi, direttamente dal tavolo riorganizzativo della sezione di Fratelli d’Italia di Teano: la scioccante notizia di un più che possibile nuovo scippo di servizi sanitari sul territorio sidicino.  

E arriva da una fonte quanto mai accreditata e sicura, ossia da uno dei primi medici che hanno dato vita alla struttura di via Roma e che ancora vi lavorano: Mario Cataldo. A lui, infatti, meno di due mesi fa, il Commissario provinciale del partito di Giorgia Meloni, vale a dire l’Onorevole Marco Cerreto, ha conferito l’incarico di dare una nuova struttura organizzativa al nucleo di persone, uomini e donne, che in effetti già lavora e ruota intorno alla sezione di Teano intitolata a «Giuseppe Napoletano».  

Un nuovo «Direttivo commissariale», in grado di importare nuova linfa vitale e sanare eventuali conflitti interni di posizione. Tutto in attesa di un assetto definitivo; a valle di un preciso collaudo. Organigramma che, in verità, stasera, dopo lunghe discussioni politiche alcune costruttive, è rimasto ancora allo stato larvale e quindi dal valore di pura proposta assembleare.

Ma tant’è, il momento organizzato da Cataldo (una lunga militanza alle spalle in Forza Italia) è servito perlomeno a lanciare all’assemblea le nuove proposte di azioni politiche.

E tra i temi di scottante attualità da porre in essere che cosa c’è? Ebbene si. la lotta per la difesa di quello che lo stesso Cataldo, riferendosi all’Ospedale di comunità a rischio chiusura è andato a definire come: «L’unica fiammella sanitaria ancora accesa nel nostro comune». Insomma, ci risiamo. Dopo che per una sciagurata decisione dall’altro la mannaia del piano riduzioni spese sanitarie ebbe a colpire proprio l’indifesa (politicamente parlando) Teano alla quale fu rubato il vecchio e glorioso Ospedale civico Ave Gratia Plena, ora la storia rischia di ripetersi.  

Teano, rischia ancora. E parlare di «rischio» è anche un eufemismo, visto che proprio negli scorsi giorni – come pure si è appreso – non è stato possibile organizzare dei ricoveri di anziani presso l’OdC di via Roma proprio per la carenza di personale infermieristico specializzato.

Mancherebbero, suon male anche solo a dirlo: non i medici, ma gli infermieri. Al punto da impedire ai responsabili di organizzare i turni di lavoro. Una nuova vergogna politica tutta in salsa locale. Nemmeno in ambito provinciale o regionale visto che l’Asl Caserta proprio in questo periodo starebbe abilitando una serie di infermieri neo-agganciati che però, questo è il fatto, ben difficilmente verrebbero indirizzati verso Teano.

Tutto questo per tanti motivi, non ultimo l’atavica assenza nelle sedi decisionali regionali di esponenti politici portatori di istanze a difesa del territorio sidicino.

Dunque, Direttivo consuntivo solo abbozzato e da confermare ma programma di azioni politiche prese. In sala quasi tutti gli aderenti del gruppo FdI, tra i quali Nino Cataldo, Vittorio Napolano, Carlo Barra, Gianni Petteruti, Valerio De Biasio e molti altri. C’era anche l’ex capogruppo della minoranza consiliare, l’avvocato Fabrizio Zarone.

Decisioni di mobilitazione con il coinvolgimento dei leader ai vari livelli, ma anche con azioni con tavoli raccolta firme prese e cristallizzata nel verbale della serata redatto, per l’occasione, dalla consigliera comunale di opposizione in seno al Consiglio comunale di Teano, Luana Camasso, cui è stato anche proposto dal Commissario Cataldo di far parte attiva del nuovo direttivo.

 L’assemblea riorganizzativa ha anche deciso, su spinta di Benedetto Barra, di portare in piazza, all’attenzione dei cittadini, uno dei temi etici classici cui tiene da sempre FdI, vale a dire la posizione sulla questione «utero in affitto».