Inchieste

«Binario triste e solitario», la Stazione ferroviaria a rischio declassamento

Una semplice fermata: sarebbe l’ennesimo smacco per Teano «depredata». Il parcheggio è già chiuso

TEANO (Elio Zanni) – «Binario, triste e solitario». Forse nemmeno la canzone del reuccio, Claudio Villa, sarà più adatta per rappresentare la stazione ferroviaria di Teano: fatta segno da sempre nuove dequalificazioni.

Ora, sul Casello sidicino, già da tempo deprivato del personale di Stazione e poi anche della biglietteria (prima quella fisica e poi anche quella elettronica) incorrerebbe il rischio di un ulteriore declassamento. Anzi, secondo i più informati (persone degne di fiducia) ci sarebbe già un progetto nel cassetto, reso noto a pochi, inconfessabile, finalizzato proprio a ridurla al lumicino. Progetto fermo, in attesa di qualche firma e dell’inevitabile semaforo verde dei vertici aziendali.

La Stazione di Teano verrebbe riconfigurata a semplice «fermata». Questo tipo di assetto, la fermata semplice, prevede, senza entrare nei vari tecnicismi: l’eliminazione di tutti gli apparati residui e soprattutto la cancellazione di qualsiasi progetto d’investimento e sviluppo. E già di miglioramenti in loco non se ne vedono affatto, mentre lavori di ampliamento vanno avanti in altre stazioni delle città vicine. Chissà cosa ne pensano i politici di tutte le sfere e tutte le bandiere, quelli che a Teano vengono a pescare voti, si fanno vivi, sempre e solo a ridosso di ogni elezione di qualsiasi tipo? Si spera solo che non si allertino tutti per smentire – a chiacchere e con promesse da marinaio – le voci ricorrenti sulle possibili sorti buie della Stazione ferroviaria di Teano.

Non ne parliamo proprio, poi, del parcheggio ufficiale della Stazione ferroviaria: rovi, erbacce, rifiuti e il cancello sbarrato. Una sventura già vista. L’ultima volta che l’azienda competente tentò di portare a termine lo stesso blitz si trovò però contro l’amministrazione comunale di Teano e il sindaco dell’epoca, Nicola Di Benedetto. L’ente ferroviario competente tirò fuori le chiavi del parcheggio ma tenne ben serrata la cassa. Dovette provvedere lo stesso sindaco a scucire soldi della sua indennità sindacale. Di più. Fu necessario mettere in campo le capacità e le conoscenze del compianto tecnico, Ingegner Tommaso Compagnone, per bonificare e riaprire quel parcheggio. Di Benedetto e Compagnone evitarono così anche l’onta di un servizio in meno per i cittadini pendolari. Ma dal 2018 in poi è ricominciato un lento e inesorabile processo di degrado. E per questo che lo stesso problema si è puntualmente ripresentato, il parcheggio è sbarrato e non s’intravedono soluzioni a breve termine.

Tornando agli arrivi e alle partenze. Ad oggi, per fortuna, tutte le corse e le fermate di treni, alcune molto importanti tipo Isernia, Roma, risultano confermate. Ma la domanda è: cosa accadrà nel prossimo futuro in caso di continuo disinteresse della politica regionale, provinciale e locale? Diversa la sorte che arride, invece, alla vicina città di Sparanise che, sempre stando ai bene informati (per noi fonti sicure e attendibili): diverrà una nuova e più ampia Stazione. Le prove in questo caso sono inoppugnabili e sotto gli occhi di tutti: ci sono lavori in corso e stanno addirittura riattivando vecchi binari dismessi.

Tutte queste informazioni raccolte restituiscono l’immagine di una città di Teano alla deriva, di un quadro generale delle cose a tinte fosche: i paesi viciniori progrediscono e Teano va sempre più a perdere quel poco che aveva. Prima una serie di Uffici pubblici, la Tenenza della Guardia di Finanza e poi anche l’Ospedale civico. Anche l’Ospedale di comunità correrebbe seri pericoli di cessazione delle attività. Insomma, come dare torto a un conterraneo che incontrato alla Stazione di Teano ebbe a riferire: «Amici, la verità è che Teano, da perla dell’Alto casertano, ne sta pian piano diventando il fantasma».

Tante osservazioni, tanti legittimi mugugni, ma c’è qualcosa da fare per evitare il peggio? Ebbene sì. Ma siccome i teanesi non sono il popolo francese e nemmeno dei rivoluzionari ma semplici e pacifici (fin troppo pacifici) cittadini, tocca alla politica locale, provinciale e regionale reagire per evitare un ulteriore depotenziamento della Stazione di Teano. Una Stazione che esiste da oltre 60anni. Fu inaugurata, infatti, il 14 ottobre 1861 alla messa in servizio della tratta ferroviaria fra Capua e Tora-Presenzano.

C’è poi da considerare che intorno alla Stazione è nata una vera è propria frazione di Teano, con case singole, condomini, ville, attività commerciali e quindi allacci alla rete idrica cittadina, alla condotta fognaria, alla pubblica illuminazione. La Stazione ha fatto dunque passi avanti da gigante, perdendo di fatto quell’iniziale isolamento datole dalla distanza dei 2 chilometri dal centro abitato più vicino che era costituito dal quartiere di viale ferrovia attuale viale dei Platani. Altro vanto del posto ferroviario è costituito dal notevole scalo merci anch’esso dismesso, purtroppo, intorno agli anni novanta.

Certo, Teano, per fortuna e per adesso, conserva ancora le fermate dei servizi regionali e interregionali. Ma ha perso nel tempo tutti i binari accessori che si diramavano in diverse direzioni, eccezion fatta che per i due esistenti che per fortuna lavorano sul cosiddetto «corretto tracciato» per il servizio viaggiatori.

Nel futuro e se il disinteresse politico perdurerà: non s’intravede nulla di buono per la Stazione ferroviaria di Teano. Ora c’è qualche monitor informativo, delle sedute per le attese dei treni e un calendario di corse e fermate regionali e interregionali. Poche cose, le ultime, ma a questo punto da difendere a tutti i costi.