Politica

Cataldo lancia il nuovo Direttivo «consuntivo» di Fratelli d’Italia Teano

Dopo la designazione l’azione politica: tutti in piazza per la raccolta firme contro l’utero in affitto.

TEANO (Elio Zanni) – Il Commissario della sezione Fratelli D’Italia Teano, Mario Cataldo, si scatena: lancia il nuovo Direttivo di transizione e porta in piazza un accorsato gazebo per la raccolta firme contro l’utero in affitto. Molto stupore ieri al mercato del sabato mattina, di banchetti del genere non se ne vedevano da tempo. Tanti curiosi e molte firme. Si tratta di una delle tematiche più sentite del partito di Giorgia Meloni, che in tutta Italia sta raccogliendo adesioni contro la maternità surrogata.

É un segnale. Il nuovo Direttivo «consuntivo» è già in azione, sta tra la gente e contempla anche diverse novità: Mario Cataldo, commissario-coordinatore; Luna Camasso, amministratrice; Carmine Cataldo, amministratore; Giuseppe Maione, gruppo fondatori storici; Giovanna Zarone, quota rosa; Antonio De Simone, rapporti con le associazioni; Francesco Rossi, forum giovani; Frasca Giuseppe, rapporti con la categoria dei pensionati; Gabriele Rossi, cassiere.  

Per la cronaca (e per le pagine di storia nostra) la data del lancio pubblico e ufficiale del Direttivo FdI Teano è la stessa del banchetto raccolta firme: 8 luglio 2023. Tutto bene? Quasi, verrebbe da dire. Già, perché a sentirlo con un orecchio attento si può percepire qualche nota fuori posto nel «concerto politico» del Commissario Cataldo. Ci si riferisce al fatto che, per esempio, uno dei gruppi interni non avrebbe ancora espresso il suo delegato da inserire nella testa pensante della sezione. Una piega nel progetto di ricostruzione che però Cataldo ritiene assolutamente sintomatica nel processo evolutivo della sezione. «Sono pronto a valutare, nelle more dei tempi che ci siano dati e delle mie prerogative, eventuali opzioni, pur di mettere in atto uno dei compiti basilari di un Commissario di sezione: mantenere unito il gruppo di attivisti e fondatori. Per dirla con parole più di destra: fare di tutto per serrare le fila».

Un approccio morbido a una osservazione urticante. Ma siccome non sarà un caso che Cataldo sia stato prescelto quale Commissario, ecco che dopo le carezze fa partire l’affondo: «Ho aspettato un mese e mezzo che qualche gruppo partorisse un nome e non lo ha fatto – dichiara sulla questione dei nomi che si fanno attendere – e quindi ora vado avanti per la mia strada e parto con le persone che mi hanno espresso in tempi a mio avviso appropriati la loro disponibilità».

In standby nel suggerimento di possibili membri per integrare il Direttivo risulterebbe, per esempio, l’avvocato Carlo Cosma Barra, che però tutti sanno impegnato, in questi giorni, in convegni, conferenze e dibattiti siglati Onda Tricolore sul tema della lotta alla camorra e più in particolare col Dipartimento provinciale «Tutela Vittime» di cui è referente.

Voltando pagina. Tra gli altri impegni richiesti a Cataldo già nelle fasi preliminari del nuovo Direttivo, c’è la questione della sede di sezione; come e quando utilizzarla e sostenerla anche economicamente? Un punto sollevato dall’attivista Giovanni Petteruti. Anche su questo Cataldo dimostra di avere la risposta pronta e quindi meditata. «Per la sede, intendiamo utilizzare nell’immediato quella di piazza Umberto I – soggiunge – anche se con l’ampliamento degli iscritti già in corso e per i nostri intenti di portare a Teano i grossi nomi del nostro partito, ben presto avremo una nuova sede; sempre intitolata al Maresciallo Giuseppe Napoletano».

In attesa di vedere praticamente in azione il nuovo Direttivo, l’ultimo quesito al quale ieri Cataldo è stato chiamato a rispondere riguarda proprio la sua persona, la sua figura. Quale potrà mai essere il suo ruolo in sezione, una volta esaurito l’impegno di Commissario?

La risposta: «Io penso che i gruppi, le anime o le eventuali correnti interne – la cui presenza è stata però smentita da taluni nell’assemblea preliminare svoltasi presso l’auditorium del Seminario – dovrebbero cogliere la mia persona come una opportunità per smussare gli angoli, mettere sul tavolo idee e proposte nella certezza di avere come interlocutore un soggetto autonomo e super partes. Con tutto il rispetto, io non sono il coordinatore di Luana e nemmeno di mio fratello Nino, come qualcuno vorrebbe far credere. Io sono il Commissario di tutta la sezione di Fratelli d’Italia. Il mio invito è quello di approfittare della mia presenza per essere ascoltati, tenuti in debito conto ed essere rappresentati in modo equanime, onesto e limpido».  

Non serve un intuito da «spin doctor» per capire come in Fratelli D’Italia Teano si stia vivendo un momento positivo per un partito: una «crisi di crescenza». C’è più sensibilità tra i fondatori e giovani leoni sulle posizioni da ricoprire, mentre incalzano le richieste di nuove iscrizioni si avvicinano personaggi locali di spessore e cresce l’esigenza di seguire la vita amministrativa e le mosse della maggioranza consiliare.

E poi c’è il problema storico più grade da risolvere a Teano per Fratelli d’Italia: essere destra sociale e di servizio, stare sempre più vicini alla gente comune, suscitare sussulti di coscienza e d’orgoglio, fare in modo che gli stessi straordinari risultati che il centrodestra riscuote in tutta Italia si riscontrino al più presto anche a Teano. Un risultato possibile, ma solo nell’unità d’intenti, con un lavoro di «team», di squadra e non certo di gruppo.