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Tra vacanze e problemi di Cassa, il Puc può attendere. Ma cosa ne sarà, dopo?

Intervista all’avv. Fernando Zanni, ex responsabile dell’Area Urbanistica e attuale Referente della Comunità Laudato Sì-Eco-Polis, Teano-Vulcano di Roccamonfina

TEANO (REDAZIONALE – retenews24@gmail.com) – Il Puc (Piano urbanistico comunale) di Teano, a tutt’oggi, non è ri-partito per percorrere l’ultimo miglio: quello dell’approvazione, entro il 31 dicembre di quest’anno. Eppure, il sindaco e alcuni componenti della Giunta assicuravano e assicurano che c’è la ferma volontà di farlo e che sono consapevoli della sua importanza. Ma a fronte delle parole, non ci risultano finora atti formali e procedimenti avviati.

Nonostante un provvidenziale contributo riassuntivo dello stato dell’arte e delle cose da fare con immediatezza, per raggiungere l’obiettivo della sua approvazione prima della fine dell’anno, trasmesso al Sindaco e alle forze politiche tutte, di maggioranza e di opposizione, dal referente della “Comunità Laudato Sì di Teano” avv. Fernando Zanni, nulla sembra in itinere.

L’unica novità è che c’è una nuova responsabile dell’Area Tecnico-urbanistica nella persona dell’arch. Angela D’Anna, alla quale la redazione porge, doverosamente, gli auguri di buon lavoro.  

Dunque, ecco il senso del nostro «DOMENICALE» un servizio giornalistico non solo per addetti ai lavori e certamente utile per saperne di più. Dal lato amministratori di maggioranza, infatti, non arrivano spontaneamente notizie utili sulle sorti del Piano che Teano attende da sempre. Mentre, va detto, che le sollecitazioni in tal senso non mancano, in sede di Consiglio comunale, da parte della minoranza. Ad esempio nell’ultima assise – era il 27 giugno – il gruppo SiaMo Teano sollevò di nuovo la questione, pur sapendo – questo è il punto – che si trattava (Puc o non Puc) di trovarsi al cospetto di una sorta di impenetrabile muro di gomma. Attingiamo notizie, a questo punto, da risorse interne. Chiediamo all’avv. Zanni, qual è la situazione e quali prospettive sono concretamente realizzabili.

Avv. Zanni, a che punto è il Puc di Teano? Riusciranno i nostri «coraggiosi amministratori», come qualcuno li definisce, ad approvarlo entro il 31 dicembre di quest’anno?

«Il Puc, com’è noto, è in secca da dicembre 2020 e, fino ad oggi, la dichiarata volontà da parte del Sindaco Scoglio di approvarlo non ha sortito effetti concreti, nel senso che non sono stati “messi a terra”, come si dice oggi, i procedimenti e provvedimenti conseguenti».

Non si è dato seguito concreto ad una volontà politica, ma c’è anche una obiettiva difficoltà burocratica.

«Si certo, il Comune sta vivendo una crisi annunciata del suo sistema organizzativo e amministrativo, aggravata dal pre-dissesto economico-finanziario dell’Ente. Una responsabilità, senza dubbio, delle due precedenti amministrazioni, la seconda (quella di D’Andrea) per la “desertificazione” dei dipendenti a causa della mancata delega al FORMEZ di gestire i concorsi, a seguito dell’adesione al progetto regionale RIPAM, e la prima (quella di Di Benedetto) per l’origine del disequilibrio economico-finanziario del Comune. Ma sono due aspetti intrecciati della stessa crisi, è un serpente che si morde la coda. Tuttavia, è vero anche che in un anno di amministrazione Scoglio non c’è stata un’adeguata e formale determinazione politica a chiudere il procedimento del PUC e, d’altra parte, aver cambiato (o essere stati costretti a cambiare, non so) due responsabili dell’Area Urbanistica, non ha giovato a riprendere le fila del procedimento».

Ma che cosa avrebbe dovuto fare politicamente l’Amministrazione all’inizio del mandato?

«Intanto, la Giunta avrebbe potuto approvare una delibera di indirizzo politico-programmatica formalizzando la volontà di riprendere il procedimento del PUC. Conseguentemente, la stessa delibera dell’Organo di Governo dell’Ente avrebbe potuto indicare gli Uffici interessati, i responsabili, il progettista, le fasi mancanti, i procedimenti e i tempi degli stessi, individuando l’approvazione del Piano Urbanistico come obiettivo strategico dell’Amministrazione. Sarebbe stato un input importante, non solo per comunicare alla Città di avere chiara l’importanza della programmazione strategica dello sviluppo locale, ma anche per dare ai responsabili burocratici la possibilità di individuare la gerarchia delle cose da fare con immediatezza». 

Lei a cosa ascrive questo comportamento, qual è la sua valutazione di questo mancato input?

«Tra le persone elette per la maggioranza, ci sono sicuramente consiglieri che non hanno un occhio di riguardo per l’approvazione del PUC (sostanzialmente per ignoranza del problema), e poi ci sono studi professionali che non hanno mai nascosto la loro ostilità verso i principi ispiratori di questa programmazione urbanistica eco-sostenibile. Tuttavia, io ritengo che abbia prevalso in Giunta un intreccio di inesperienza, inconsapevolezza e non conoscenza delle scelte strategiche operate dal Puc adottato. Se ne avessero avuto cognizione, prima o subito dopo l’elezione, non si sarebbero fatti scappare, secondo me, l’occasione di gettare le fondamenta per un cambiamento radicale delle prospettive future della nostra Comunità».

Per la cronaca, ci può riassumere le scelte strategiche, alle quali lei attribuisce la capacità di avviare la Città di Teano verso l’uscita dalla marginalità? Non credo che siano di dominio pubblico.

«Con immenso piacere, sa perché? Per due ragioni. Perché dopo l’adozione del Puc (luglio 2020) l’Amministrazione pro tempore, anziché esporlo al pubblico e farne oggetto di dibattito, lo ha «opercolato», ovvero consegnato semplicemente alle procedure formali di rito, chiudendo la comunicazione pubblica istituzionale. Un errore gravissimo e una mancanza di rispetto sia verso lo staff di responsabili e l’Ufficio di Piano, composto da eccezionali figure professionali e da me diretto come Rup, che verso la Comunità teanese e dell’Area Vasta del Vulcano di Roccamonfina.

Detto questo,  vengo ad indicare almeno sette scelte strategiche: 1-il progetto di rinascita delle Frazioni che si prevede di accorpare, dal punto di vista della qualità urbanistica e dei servizi pubblici, in quattro/cinque Poli Civici (la Città policentrica); 2-il Parco Naturalistico-Archeologico; 3-il Parco del Savone delle Ferriere, come corridoio ecologico che mette in connessione il Parco Archeologico con quello di Roccamonfina e Foce del Garigliano; 4-il recupero ad attività significativa dal punto di vista socio-economico dell’artigianato; 5-la grande ciclo-via di collegamento del Capoluogo con gli altri PoliCivici, riattivando la rete delle strade romane anche come percorsi salute; 6-il progetto di valorizzazione dell’agricoltura biologica e di tutte  le piccole e medie imprese avviabili su percorsi ecocompatibili; 7– il piano di mitigazione e di adattamento alla crisi climatica. Sono solo alcune delle scelte fatte dal Puc…, che non escludono, ma presuppongono, ovviamente, una buona manutenzione ordinaria».

Mi scusi, ma non ha il sospetto che queste scelte siano fuori dalla comprensione comune? Qui si ritiene, anche a livello politico, che la gente si accontenti di poco, basta riempire le buche sulle strade, non far mancare l’acqua, sostituire le luci esaurite, etc. etc.. D’altra parte, il Sindaco ha detto in un suo post che non hanno promesso grandi cose e che loro fanno il possibile.

Che facciano il possibile, all’interno delle loro competenze e culture, è fuori discussione. Nessuno opera consapevolmente per danneggiare la Città. Ma che non abbiano promesso grandi cose è, sicuramente, sbagliato! Teano, città marginale per l’Istat e per consapevolezza di tutti, non ha bisogno solo della piccola manutenzione ordinaria. Con questo orizzonte minimalista, non si va da nessuna parte e la cosa tragica è che non si rimane fermi, ma si va indietro tutta, perché le cose vanno avanti per loro conto. Mi spiego. La buona manutenzione, significa solo che si tengono i servizi ad un livello di sufficienza; e questo è necessario! Ma per uscire dallo stato comatoso nel quale “vive” la nostra Comunità è politicamente obbligatorio anche avere un “sogno progettuale”, un’idea di Città futura da vivere, da gestire, realizzandola inserendo il progetto nelle politiche europee delle città sostenibili.  Il Puc e la «Comunità Laudato Sì», scommettono su una «Eco-Polis», ora è dovere di ogni forza politica non appiattirsi sui bisogni della “pancia” della Comunità, ma di dare a tutti una prospettiva futura, anche progettando in modo diverso e coerente la stessa manutenzione ordinaria. La domanda alla quale dovrebbero rispondere gli amministratori è questa: di che deve vivere la nostra Città? Come produrre ricchezza e occupazione per le giovani generazioni in modo sostenibile da qui a dieci anni? Basta la manutenzione ordinaria, anche poco efficiente, e l’inseguimento delle emergenze, per risvegliare il «paziente» dallo stato comatoso?

Va bene, è mancato l’input iniziale, non risultano «messi a terra» azioni concrete per approvare il Puc e l’Amministrazione comunale non ha un progetto strategico di lungo periodo per la nostra Città. Ma come si potrebbe, in base alla sua esperienza, uscire da questa situazione schizofrenica?

«Non ci sono, ovviamente, misure salvifiche immediate, ma c’è da avviare un percorso, un processo di medio lungo periodo. Approvare il Puc, per le ragioni che ho cercato di riassumere, significherebbe appunto dotare il Comune (maggioranza, minoranza, Comunità cittadina e Area Vasta) di un progetto strategico di sviluppo sostenibile. Insomma, colmare un vuoto! E, d’altra parte, non c’è un Messia da evocare, ma ci sono tanti comportamenti e relazioni virtuose da attivare per valorizzare il contributo di una intera Comunità. Deve essere, per esempio, riscoperta e valorizzata con adeguati interventi normativi la democrazia locale, che significa una cosa sola: l’amministratore eletto non deve chiudersi nella gestione del potere, credendo di fare sempre bene, ma deve, almeno per le scelte strategiche, realmente e lealmente confrontarsi con la Comunità cittadina. Qualcuno ha detto che se tutti fanno lo stesso sogno, c’è un’alta probabilità che esso possa realizzarsi. E’ tempo che la Comunità teanese inizi a sognare il suo futuro!»