Politica

Accesso agli atti negato, l’Autorità anticorruzione «bacchetta» il Comune

«Il privato Cittadino» la spunta contro burocratica e inefficienza della macchina amministrativa  

TEANO (Elio Zanni) – «Il Consiglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione ha adottato, nei confronti del Comune, un provvedimento di Ordine». Il comune in questione è quello di Teano e la frase è tratta da un documento dell’Anac; l’Autorità nazionale anticorruzione.

L’Ente di palazzo San Francesco è stato appena intimato dalla competente Autorità ad adempire completamente ai suoi doveri d’Ufficio, a fronte di specifiche richieste, in fatto di trasparenza degli atti amministrativi. Dovrà fornire, in un tempo contingentato, tutte le informazioni mai date negli ultimi anni ai rispettivi richiedenti, senza più addurre motivazioni giudicate, evidentemente, per nulla esimenti dalle procedure di che trattasi.

Nel caso in questione si tratta del non meglio indicato «Cittadino di Teano» per l’occasione ridefinito dalla stessa Autorità «il privato cittadino», che nel tempo si è visto rigettare, con svariate motivazioni, le richieste di accesso agli atti relative a gare d’appalto, incarichi, affidamento di lavori con la formula della somma urgenza e quant’altro.  

Così, ora, l’Ente sidicino dovrà esibire tutti i documenti richiesti procedendo, anzi, alla loro immediata pubblicazione sull’apposito portale dove, manco a dirlo, molti dei i predetti aggiornamenti languano.   

Insomma, «Dura Lex sed Lex», la regola in latino suona bene è rende anche l’idea: la Legge è uguale per tutti. Certo, solo che, spesso, quando è un cittadino a rivendicarne il rispetto nei confronti di un ente – come nel caso di specie il Comune – la cosa può farsi assai complicata. Salvo ricorrere e appellarsi agli organi superiori.   

Infatti, all’ormai famoso «privato cittadino» è stato necessario produrre una seria a dir poco elevata di richieste di accessi agli atti e poi una valanga di solleciti nei confronti del Comune di Teano (ai sensi dei D. Lgs 33/2013 e 97/2016) e nondimeno una sequela di diffide a adempiere per sentirsi dire di aver con un atto impositivo per l’Ente: lei ha perfettamente ragione.

Una bella strigliata, di cui presto, come promette l’Anac, emergeranno i particolari. Un atto che suona, a giudizio degli osservatori esterni, come un richiamo per i responsabili degli uffici competenti e per i relativi impiegati e soprattutto per i funzionari di turno.

Una imposizione che di riflesso ricade anche, politicamente parlando, su coloro che sono deputati a controllare e richiedere (attraverso appropriati, puntuali e tempestivi indirizzi politici) il rispetto dei diritti dei cittadini: ossia i signori amministratori comunali.

Possiamo anche dire, mutuando un’espressione coniata per la Stampa: «È la trasparenza bellezza, la trasparenzae tu non ci puoi far nienteniente!».

FONTI DOCUMENTALI

Per i più attenti, o pignoli che dir si voglia, ogni affermazione qui fatta è lo specchio ustorio di quanto contenuta nella prima missiva invita da Anac al già nominato «privato cittadino», datata 7 agosto 2023, che fa riferimento alla conclusione del Procedimento. «Procedimento avviato – testuale – a seguito di Sua segnalazione e che in data 20 luglio 2023 il Consiglio dell’Autorità nazionale anticorruzione ha adottato nei confronti del Comune un provvedimento di ordine, che a giorni sarà pubblicato sul sito Anac».

CRONOLOGIA

In data13 agosto 2023 veniva pubblicato sulla pagina Anac il provvedimento d’ordine volto all’attuazione di disposizioni di Legge in materia di Trasparenza. Già in data 3 marzo 2023 la stessa Anac chiedeva al Comune informazioni sulla carenza di documenti e informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria.

In data 27 marzo 2023 il Comune comunicava ad Anac che era «in corso di attivazione del nuovo portale». In data 14 aprile 2023 Anac procedeva a avviare formalmente il procedimento di vigilanza nei confronti del Comune, avendo rilevato una serie di lacune ai sensi D. Lgs 33/2013. In data 16 maggio 2023 il Comune comunica ad Anac di aver ottemperato a quanto richiesto dall’Autorità.

Ma da verifiche fatte lato Anac in data 13 giugno 2023, la stessa Autorità riscontra che non erano state ancora effettuate tutte le pubblicazioni e che il Portale non risultava ancora aggiornata per quanto riguarda denominazioni e contenuto d’ obbligo all’allegato 9 del Pna 2022.

Successivamente Anac da verifiche finali ha confermato la lacunosità ed il mancato aggiornamento della Sezione dedicata alla Trasparenza e conclude con l’adozione di un provvedimento di ordine di pubblicazione di tutti i dati, informazioni e documenti segnalati dal privato cittadino con richieste di informazioni-diffide ad adempiere, dando al Rpct del Comune 30 giorni per assicurare l’adeguamento al provvedimento d’ ordine, dandone riscontro all’Autorità stessa ed in caso di mancato adeguamento del comune a quanto disposto, si procederà ai sensi dell’ art. 20 comma 3 del regolamento sull’ esercizio dell’attività di vigilanza.

LE CONCLUSIONI

Eppure, un teanese dirigente comunale ebbe a dichiarare al – al privato cittadino – non era dovuta risposta perché bastava avvalersi del silenzio diniego. Evidentemente, lo stesso dirigente teanese, aveva sottovalutato «il privato cittadino», cui i fatti qui narrati danno ragione.