Inchieste

«Il Vostro conto sta per essere bloccato», allarme truffe Postali via SMS e Whatsapp

Si fanno dire i codici Pin e poi ripuliscono i conti correnti. Chiamano da linee fisse e mobili clonate

TEANO/CASTEL MORRONE/VENAFRO – (Elio Zanni & retenews24@gmail.com) – Da alcuni giorni sugli smartphone di mezza provincia di Caserta è allarme truffe Postali. Si ricevono messaggi allarmistici in grado di gettare nel panico molti dei possessori di carte prepagate di vario tipo e in particolare, strano a dirsi, delle classiche tessere Postepay.

Le carte di colore nero, dotate quindi anche di un iban, sembrano proprio quelle maggiormente prese di mira. Si ascolta il bip del telefonino e appare un sedicente messaggio proveniente dal proprio istituto di credito bancario o dalle Poste. Messaggi del tipo «gentile cliente, il conto corrente sta per essere bloccato. Per risolvere il problema si suggerisce di cambiare la password utilizzando il link di seguito riportato».  

A Teano risultano giunti addirittura messaggi del tipo «il suo conto è sotto attacco, provveda subito a seguire il link…».

I testi possono essere anche differenti da quelli qui trascritti ma il senso è identico: indurre le persone a trascrivere sullo schermo dello smartphone il codice Pin della carta e l’iban del conto corrente.

Attenzione, una volta entrati nella trappola e provando a telefonare al numero noto delle Poste centrali vi risponderà effettivamente un operatore che si spaccerà per appartenente all’Ufficio, ma in questo caso è tutta una truffa. I criminali informatici tramite un software adatto per modificare i codici alfanumerici dei chip Skype e collegandosi con apposite interfacce alle reti radio-telefoniche operanti oltre i 2.800 MHz sarebbero in grado di clonare per alcuni secondi i numeri telefonici noti e che le vittime sono indotte a formulare per le verifiche; falsate.  

Il buco di sistema sfrutta la relativa lentezza degli attuali dispositivi di sicurezza posti a guardia delle linee Skype, perché gli encoder hanno un tempo di refresh dei codici password di almeno 1 minuto. Un tempo più che sufficiente per clonare un numero di telefono noto, come quello delle Poste e ingannare la vittima di turno.

Si tratta di una materia piuttosto astrusa, difficile da intendere per i non addetti ai lavori o non passionati di personal computer e software. E allora basta sapere che le Poste non chiedono mai a nessuno di riferire dati sensibili via SMS o per telefono ai loro clienti.

Basta sapere che la verità è stanno tentando di truffarvi e vi tocca chiudere la conversazione mettere il numero che vi chiama nello spam, boccare il numero del fastidioso Whatsapp e poi denunciare tutto alla Polizia Postale.  

Questo sta accadendo non solo a Teano e nella zona di Venafro ma anche nel vicino comune di Castel Morrone, dove i cittadini stanno ricevendo infatti delle chiamate in cui i truffatori, presentandosi come direttori di uffici postali, si fanno dire numeri di conti e codici Pin, al fine di sottrarre denaro.

A Castel Morrone però, è stato il sindaco, Cristofaro Villano, a lanciare l’allarme ai suoi amministrati. «C’è un numero 3454570412 – ha riferito pubblicamente la fascia tricolore – che invia messaggi a nome di Poste Italiane, dicendo di aver cambiato il Pin della vostra carta e lo smartphone lo vede come non spam. Successivamente vi chiameranno fingendosi il direttore delle nostre Poste e vi chiederanno di confermare il Pin via messaggio. Il numero che chiama è il 3481123328. Fate molta attenzione, le chiamate giungono anche sui vostri telefoni fissi. Non fornite a nessuno il vostro Pin o numero di conto. Denunciate subito».

Anche in questo caso, come appurato dalla nostra indagine privata e con le notizie apprese da tecnici specializzati, il numero è clonato al computer con un sofisticato software per cui dall’altra parte risponde un operatore che si spaccerà effettivamente per dipendente delle Poste.

Non dategli nessun dato e mandatelo a quel paese. Le cose vanno così in questo periodo, come ci risulta, in tutto l’Alto casertano. E si ha l’impressione che persino la Polizia Postale brancoli nel buio, anche se in verità è ben noto sta attuando un costante monitoraggio, rivolto a scardinare sul nascere attacchi che vanno a colpire anziani e non solo.