Cultura

Teatro Romano chiuso, D’Andrea: «E questa sarebbe la sensibilità di Scoglio verso i beni culturali?»

L’ex sindaco deluso: «A Sessa Summer School, ad Alife Premio Manzoni e a Teano: silenzio tombale»

TEANO (Pietro De Biasio) – In un’epoca in cui la cultura dovrebbe essere la nostra bussola, il nostro faro nel buio, ci ritroviamo a confrontarci con la chiusura incomprensibile del Teatro Tempio di Teano.

L’ex sindaco Dino D’Andrea, che tolta la fascia tricolore, continua a indossare il camice bianco di medico con la stessa passione per la sua città e per i suoi tesori culturali esprime il suo sgomento e la sua inquietudine per questa situazione.

«Il Teatro di Teano, un monumento di storia e arte che era stato il primo a riaprire dopo le devastazioni della pandemia del Covid nel luglio 2021, è oggi silenziosamente chiuso. Perché mai?». Questo è l’interrogativo che D’Andrea si pone. Durante il suo mandato, D’Andrea ha visto il teatro fiorire come uno spazio culturale vitale. È stato un’arena per opere teatrali, per le rappresentazioni dell’epoca romana, per il presepe vivente.

«È stato il luogo di un corso estivo pionieristico, in collaborazione con l’Università Vanvitelli, che ha accolto quindici studenti per una scuola di specializzazione in teatri antichi. Il Teatro di Teano è stato un punto di riferimento per la cultura, non solo un privilegio per pochi, ma una piazza aperta a tutti».

Eppure, adesso, è chiuso. Mentre i teatri delle città limitrofe continuano a produrre cultura, a Sessa Aurunca la Summer School va avanti, ad Alife si terrà il Premio Manzoni, il Teatro di Teano rimane in un tetro silenzio. «Non può essere una questione di sicurezza. Dal luglio 2021 fino ad oggi, il teatro non può improvvisamente essere considerato non sicuro».

L’ex fascia tricolore si chiede: «Perché il teatro è stato chiuso? Qual è il motivo di questo silenzio? È forse la mancanza di interesse per i beni culturali da parte dell’attuale amministrazione? O è incompetenza nella gestione di tali beni? O forse un rifiuto di accettare l’aiuto di professionisti esterni, capaci e competenti?».

È un peccato che un simbolo così importante di storia e cultura sia chiuso e inutilizzato. «Quando verrà riaperto? Quando sarà restituito alla comunità?». Come sottolinea D’Andrea: «Devono darci una risposta».

Approfondiremo ulteriormente l’argomento e terremo in considerazione eventuali suggerimenti, richieste di precisazioni e confronto provenienti dai diretti interessati.