Politica

Un giro per le frazioni. Zarone lancia l’allarme: «San Marco la più degradata»

La più popolosa indossa la maglia nera dell’incuria. E certi «pseudopolitici» dormono. Ma chi sono?

TEANO (Elio Zanni) – «Vedo che date notizia di situazioni di abbandono delle frazioni, sul nuovo giornale di Teano. Bene, mi fa piacere: ottimo lavoro. Ma devo farvi notare, con tutto il rispetto per le altre realtà periferiche, che è San Marco la frazione più abbandonata del Comune».

Sarebbe una notizia alquanto scontata, quella di una frazione sidicina trascurata, maltrattata, abbandonata. Già, se non fosse che a lanciare l’allarme, stavolta, è stato niente poco di meno che un consigliere comunale storicamente tra i più esperti, più presenti, più votati, già presidente di Consiglio comunale, ora capace di fare opposizione oltre che minoranza: Marco Zarone.

Zarone, quotato infermiere professionale di lungo corso, in verità aveva già lanciato, la bellezza di sei mesi fa, l’allarme via web «San Marco abbandonata». Questo, in veste di capogruppo di SiAmo Teano. Ma da quel giorno, purtroppo per tutti, non è successo e non è cambiato proprio nulla; evidentemente. Tanto che è tornato alla carica, a inizio settembre 2023. E ha sfilato un rosario ben più lungo di prima delle cose che continuano maledettamente a non andare e che anzi peggiorano.

«Hanno iniziato con la chiusura del plesso scolastico – dice – Un paso compiuto senza troppi scrupoli, solo e soltanto sulla base di fuorvianti valutazioni tra Amministrazione comunale e Istituzione scolastica. L’illuminazione pubblica? Prima era scarsa e con lampioni spenti. Ora ci sono intere strade e vicoli completamente al buio».

Zarone dipinge un quadro a tinte fosche della «grande» ed amata San Marco che diventa, suo malgrado, piccola come la più sperduta e disabitata delle borgate del comune retto dal sindaco, Giovanni Scoglio. Anche se, in una situazione normale, pure la più piccola delle borgate ha pur sempre diritto allo stesso trattamento e gli stessi servizi di Teano centro capoluogo.  

«La pavimentazione stradale? Sembra ci sia appena stato un bombardamento. Ci sono tratti fognari aperti da dissesti del suolo. Eppure – dice Zarone – ricordo i fondi dei mutui anno 2000/2001 dalla Cassa depositi e prestiti, ribasso d’asta al 37,5 per cento e perizia di variante a completare la somma dei 331mila euro: assunti».

Zarone presume e allude a una «discriminazione politico-territoriale» della sua San Marco che tanti voti gli ha dato rispetto a tutto il territorio. «La cosa strana – soggiunge – è che viene sempre fatta manutenzione a strade che, da un punto di vista «clinico», stanno molto meglio di quelle segnalate come piene di buche e degradate. Nella Frazione San Marco, per esempio, via Colamammeri è in condizioni critiche e non è stata presa in considerazione, mentre la via Aldo Moro, una delle migliori in fatto di manto stradale dissesto: si, è stata presa in considerazione.

Non parliamo poi delle perdite d’acqua e delle numerose siepi urbane e rurali mai tagliate. C’è l’ordinanza sindacale, ma non viene fatta rispettare. So benissimo che le indicazioni e le verità che provengono dai componenti del gruppo consiliare SiAmo Teano possano apparire poco interessanti, rispetto ad alcuni profanatori della stampa locale e pseudo politici. Ma le cose stanno proprio così come vi sto raccontando io».

PROFANATORI DEL WEB E PSEUDOPOLITICI

Così, Zarone e le sue considerazioni di settembre, indubbiamente interessanti, come tappa per «Un giro per le frazioni». Ora, però, chi sarebbero questi «profanatori della stampa locale» non è dato sapere. «Marcuccio» non lo dice e non s’intende affatto, nemmeno qui, avviare una ricerca sociologico-politica tesa alla loro esatta identificazione. Lasciamoli profanare, magari a un passo da queste pagine… Per quanto riguarda, invece, gli accennati «pseudo politici» che da ora in poi chiameremo «pseudopolitici», ebbe: il concetto è ben chiaro e non solo in termini accademici, dalla radice greca all’uso corrente. «Pseudo» è un prefissoide che associato a «politico» indica soprattutto, almeno secondo chi scrive: coloro i quali pur avendo ottenuto i necessari voti e le dovute investiture istituzionali non operano, dormono, non partecipano, annichiliscono, si trasformano in fantasmi; lasciano che a governare e più in piccolo ad amministrare siano sempre e soltanto altri, altre persone, i colleghi, gli amici.

Pseudopolitico è colui il quale vota con un robot alza la mano per dire «sì» per riflesso condizionato, supinamente, istintivamente, magari senza mai ragionare su quello che sta facendo e sulle possibili conseguenze del suo «gesto aereo». Brandisce la mano e guarda i colleghi a caccia di smorfie e sorrisetti: benevoli segnali di approvazione. Vota sì, oppure no, perché così fan tutti. Oppure perché così ha deciso il grande capo. E a Teano di questa razza di politici all’acqua di rose o presunti tali si teme proprio che vivacchi una folta rappresentanza. Anche se non ci si ricorda, in verità, di epoche totalmente esenti da «mister and miss yes». Ma in questi anni, con l’abbassamento dell’età anagrafica dei consiglieri, il fenomeno è dilagante. Ebbene, sia chiaro, rispetto a questi concetti si nutre l’assoluta certezza che Zarone, autonomo e coraggioso come ha dimostrato d’essere nelle sue scelte politiche, anche estreme e recenti, sia perfettamente d’accordo. La pensa così anche lui: questi pseudopolitici sono da mettere al bando. Non si ha necessità di conferme.   

Ma, attenzione, pseudopolitici sono anche coloro i quali votano contro le risoluzioni della maggioranza, ma poi non propongono mai nulla. Nulla. Per pigrizia, per mancanza di tempo o perché non ne saranno forse capaci, non elaborano mai proposte alternative ai programmi governativi o ai Piani elaboratori dai maggiorenti consiliari; per esempio. Pseudopolitici di tale risma non avanzano mai emendamenti, neanche quando ne ricorrono perfettamente le circostanze, le condizioni e l’opportunità.

Come, per esempio, in occasione della presentazione di un Bilancio di previsione, di un Piano programmatico di opere pubbliche. In questo modo però si rendono correi degli errori commessi, delle omissioni, di ogni sbaglio o scivolone o «incartamento» della maggioranza di turno. Tali esseri non contribuiscono alla crescita della città, anzi, si rendono immeritevoli dei voti ottenuti. Tali esseri credono che il solo loro ricorrente apparire algidi e sorridenti sui giornali momentaneamente di comodo sia sforzo sufficiente per ritenere come onorato eccome il mandato elettorale ricevuto. Si sbagliano di grosso.

Non hanno idea del fatto che al momento buono, negli appuntamenti topici, coloro che si sono veramente comportati nel modo descritto, saranno puntualmente messi all’indice. Spariranno le facce sorridenti e ammalianti per cedere il passo sulla carta e sul web a quelle meno allegre di persone imputate, politicamente parlando, di «mancata consegna». É terminologia militaresca, questa, ma che rende l’idea di persona evasiva dei doveri: la consegna.

Questo futuro mediatico è riservato, dice la storia dei fatti, a coloro che non si sono resi protagonisti (come ci si aspettava) di una vera, forte, costruttiva opposizione consiliare. Una opposizione, non una minoranza, con funzione di controllo, denuncia e soprattutto proposta e anzi controproposta. Avendo, viceversa, vivacchiato all’ombra di una qualsivoglia minoranza consiliare. Ebbene, si nutre l’infinita speranza – che rasenta la certezza – che anche in questo caso, anche contro quest’ultima fattispecie di pseudopolitici, si possa muovere deciso – magari con una nuova considerazione che si attende a braccia e pagine aperte – il «pollice verso» (espressione latina usata nelle lotte fra gladiatori) del Consigliere comunale di minoranza – capogruppo di SiAmo Teano – Marco Zarone.