Cultura

La nuova mappa della camorra: ecco chi «comanda» adesso a Caserta e provincia

A Teano, Pignataro, Francolise, Calvi, Sparanise, Pietramelara, Vairano, Caiazzo e Piedimonte, opererebbero i Papa, federati al clan Schiavone

TEANO/CASERTA E PROVINCIA (Redazionale) – La Direzione Investigativa Antimafia ha pubblicato la sua relazione del 2023 relativa però al secondo semestre del 2022, offrendo un’illuminante panoramica sulla situazione delle famiglie di camorra più potenti a Caserta e provincia.

Durante questo periodo, da luglio a dicembre dello scorso anno, sono emersi dati e analisi che rivelano una realtà criminale complessa e in continua evoluzione.

Il centro nevralgico è Casal di Principe

Nella provincia di Caserta, il centro nevralgico della criminalità organizzata è rappresentato dal Comune di Casal di Principe. Qui, le indagini più recenti hanno messo in luce l’attività continuativa del cartello camorristico dei Casalesi.

Le prove documentate in tribunale hanno delineato in modo chiaro l’evoluzione della struttura di questa organizzazione, considerata dai magistrati come il gruppo mafioso più potente operante in Campania, con somiglianze notevoli alle organizzazioni mafiose siciliane più che alle altre organizzazioni camorristiche campane.

Secondo quanto ricostruito durante i processi giudiziari, la storia di questa consorteria criminale ha attraversato diverse fasi. Fino al 1988, nella provincia di Caserta, operava un unico gruppo criminale, con a capo la famiglia Bardellino e in posizioni subordinate i gruppi Schiavone, Bidognetti, Iovine e De Falco.

Successivamente, questi gruppi hanno preso il controllo della direzione del clan dei Casalesi dopo aver deliberato l’omicidio del capo carismatico dei Bardellino e dei suoi fedelissimi. Hanno gestito gli affari illeciti della consorteria anche grazie a una “cassa comune”. Nel corso degli anni, si sono verificati scontri sanguinosi, arresti e collaborazioni con la giustizia che hanno portato a significativi cambiamenti nei rapporti di potere all’interno dell’organizzazione, culminando negli equilibri attuali.

Non solo Casalesi, ecco gli altri clan

Nel territorio permangono anche sodalizi autonomi, quali il clan Belforte (detti anche Mazzacane) attivo nei Comuni di Marcianise ed in quelli limitrofi di San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Casagiove, Recale, Macerata Campania, San Prisco, Maddaloni e San Felice a Cancello.

Il clan, a forte connotazione familiare e dotato di elevata capacità militare, si avvale di numerosi gruppi satellite per la gestione delle proprie attività illecite costituite, prevalentemente, dalle estorsioni in danno di attività commerciali e dal traffico di stupefacenti.

Di recente sono stati evidenziati significativi rapporti intrattenuti dal clan con gruppi camorristici dell’hinterland settentrionale di Napoli che approvvigionerebbero lo stupefacente destinato alle piazze di spaccio casertane. Il clan Belforte, seppur indebolito dall’arresto di numerosi esponenti di spicco, può ancora contare su una significativa solidità economica.

A Marcianise, opererebbe anche il clan Piccolo-Letizia, storico antagonista dei Belforte (sebbene ad oggi si registri una apparente pax mafiosa), notevolmente ridimensionato dai numerosi provvedimenti giudiziari e dalle scelte di collaborazione con la giustizia intraprese da alcuni suoi esponenti.

Nel medesimo contesto operano piccoli gruppi familiari quali i clan Menditti, presente a Recale e a San Prisco, e Bifone, attivo nei centri di Macerata Campania, Portico di Caserta, Casapulla, Curti, Casagiove e San Prisco.

Nel comprensorio di San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico e Arienzo risulterebbe ancora attivo il clan Massaro.

Non sono stati registrati recenti eventi significativi nei comprensori di Sessa Aurunca e Mondragone, storiche roccaforti del sodalizio Gagliardi-Fragnoli-Pagliuca, eredi della famiglia La Torre, legati ai Bidognetti. Lo stesso valga per Cellole, Carinola, Falciano del Massico e Roccamonfina, ove è confermato l’indebolimento del clan Esposito, detto dei Muzzoni, al pari di quanto avvenuto per Santa Maria Capua Vetere, ove sono storicamente presenti il gruppo Del Gaudio (Bellagiò) e l’antagonista Fava.

Territorio Sidicino e Agro Caleno

Nel territorio dei Comuni di Sparanise, Pignataro Maggiore, Francolise, Calvi Risorta, Teano, Pietramelara, Vairano Patenora, Caiazzo e Piedimonte Matese, opererebbe la famiglia Papa, federata storicamente al clan Schiavone. A Pignataro Maggiore sarebbe attivo anche il gruppo LubranoLigato, anch’esso storicamente federato al clan «Schiavone» e dedito, in particolare, alle estorsioni.