Il «Guanto di Teano, Daniela»: anche così nascono le grandi tradizioni locali
Un successo dietro l’altro e un gruppo di amiche decide di fare della loro passione un mito
TEANO (Elio Zanni) – È proprio così che nascono le tradizioni: per caso e per divertimento, dopo una serie di inviti ad animare le feste locali: dagli Antichi sapori e mestieri dell’Associazione Il Campanile alla Sagra del Peperone del Comitato Madonna della Libera, nel quartiere Santa Maria La Nova; e tante altre. Un successo dietro l’altro. Poi l’idea: perché non dare un nome alla nostra lavorazione e tentare di trasformare la passione in un mito, una leggenda, una tradizione che perdura nel tempo?
La voglia di partecipare, di contribuire alla crescita turistica della città, la passione: ecco i sentimenti che uniscono a doppio filo un gruppo di amiche di Teano che nei ritagli di tempo, delle loro rispettive professioni private (o degli studi scolastici), si ritrovano di tanto in tanto davanti a un pentolone d’olio vegetale bollente a perfezionare il loro sempre più gustoso «Guanto di Teano, Daniela».
Un guanto firmato. Un guanto con un nome di donna, quello della trainer del team sidicino composto (vedi foto) da Martina Lancellotti, Lidia Ciccarelli, Daniela Iovino, Milena D’Andrea e Maria Criscuolo.
Non è un sodalizio chiuso, anzi: si tratta di un «gruppo a soffietto». Un pugno di amiche perfettamente in grado d’ingrandirsi e aumentare nel numero di volontari, attingendo tra i tanti amici, compaesani e parenti; a misura di festa. Più è grande la sagra, più loro sono numerosi per i molti che voglio gustare il guanto fritto. Semplice.
E le associazioni locali fanno a gara per assicurarsi la loro presenza tra le bancarelle e gli stand gastronomici. E così che, poco alla volta, dalle loro apparizioni in pubblico sta nascendo la tradizione che si ispira (sarebbe inutile e banale nasconderlo) al conosciutissimo «Guanto caleno» o «Zunese», dal nome della località dove fu creato: la frazione Zuni.
Proprio come il Guanto caleno anche il Guanto di Teano, Daniela non si trova in vendita dei negozi di dolciumi o nelle tradizionali pasticcerie. Il guanto di Teano appare solo quando serve. Viene dalla farina 00, si scioglie nel latte, si profuma con le scorze di limone e altri ingredienti genuini e poi fa un tuffo nell’olio bollente e frigge. Nasce dai pentoloni locali e viene venduto per contribuire a sovvenzionare ora una festa patronale, oppure una manifestazione musicale o per raccogliere offerte da devolvere in beneficenza.
Il prossimo appuntamento con «quelle del Guanto di Teano, Daniela» è già in calendario. Stiamo parlando della festa più dolce della città, promossa da Proloco Teano Teanum Sidicinum. Si tratta di «CioccolaTeano», in programma per i giorni 7 e 8 e poi ancora 14 e 15 ottobre 2023.