Cultura

Viaggi nel Degrado. La via Adriana detta «Francigena» ridotta a trappola per Pellegrini.

E dopo avere svenduto per 29 (non trenta… ) denari lo Storico Incontro, ahi noi, forse sarebbe il caso di mettere in vendita le nostre antiche strade romane

TEANO (Carlo Cosma Barra) – Si fa presto a dire: Teano può vivere di archeologia, di turismo, sfruttando l’enorme patrimonio e le ricchezze che arricchiscono da sempre il nostro territorio.

Una lavata di bocca quasi sempre, ma di fatti nemmeno l’ombra. La via Adriana, la strada collocata nell’itinerario comunemente conosciuto come «via Francigena», l’arteria romana che attraversa «San Lieno», fino a qualche tempo fa straordinariamente conservata, crolla e lo fa nell’indifferenza di chi dovrebbe preservare le radici di una comunità ormai ripiegata su se stessa. Un disinteresse inequivocabile a valutare i fatti.

Eppure negli ultimi giorni si è guardato, giustamente, alle continue visite di pellegrini come una risorsa e spot promozionale per il buon (si fa per dire) nome di Teano.

Ma veniamo a noi. Qualche giorno fa, era il 13 ottobre 2023, poco distante dalla cappella dei Micheletti, scollinando la salita che conduce al rettilineo che termina con l’incrocio di Casamostra, compare del nastro ad alta visibilità che chiude il passo al traffico dei mezzi meccanici per un perimetro di circa 5 metri.

Appeso al nastro, una ordinanza prefettizia, la numero 7, stampata «barbaramente» e senza cura, su un comunissimo foglio di carta A4, datata ormai il lontano 24.01.22 e poco più distante sul margine viario che affaccia sulla scarpata, la caduta rovinosa di una grossa basola di età romana che crea uno squarcio sul percorso, poco oltre segnali stradali che indicano l’interruzione.

Tralasciando per un attimo l’eventuale valenza temporale, oggi, di una ordinanza di un organo provvisorio, appare curioso come il Comune, dopo quasi due anni, trovi nei propri cassetti, coperta da una coltre di polvere, una ordinanza, accorgendosi di rischi e pericoli ormai stagionati.

E qui scatta la prima standing ovation alla sensibilità e all’attenzione alla pubblica e privata incolumità da parte dell’Amministrazione. Dopo appena tre giorni (era il 16.10.2023), gli invalicabili presidi posti a salvaguardia del patrimonio artistico e della pubblica e privata incolumità, vengono «valicati; cadono le barriere, viene asportato il nastro alta visibilità, strappata l’ordinanza» e chi vuol passare… macchine, trattori, fuoristrada e pedoni, passa. Ma di una vera messa in sicurezza neppure l’ombra. Applausi… Teano può vivere di cultura, si diceva!

Trascorre ancora tempo, siamo arrivati al 26 ottobre, piove, la strada poco più avanti si allaga (forse a causa dell’elefantiaco lavoro svolto un anno fa circa di cui si ignora ancora l’autore) e cade rovinosamente una nuova basola, squarciando ulteriormente il bordo fino ad un quarto dell’intera strada. Ironia della sorte e scelleratezza, il buco viene coperto con il segnale stradale.

E qui scatta la seconda standing ovation: Teano può vivere di cultura! Si, magari, ma non la nostra!

Rimandiamo a chi leggerà’ le (amare) considerazioni sulla vicenda, augurandoci che chicchessia voglia evitare eventuali difese d’ufficio all’indifendibile, preoccupandosi davvero di fare qualcosa ad una situazione altrimenti irreparabile. Al momento va così…. il domani si prospetta ben peggiore. E dopo avere svenduto per 29 (non trenta… abbiamo fatto lo sconto) denari lo «Storico Incontro», ahi noi, forse sarebbe il caso di mettere in vendita anche la Nostra cara Via Adriana…magari altri, che ne apprezzino il valore e la bellezza, ne avranno più cura.