Cronaca bianca

Ognissanti. Cimiteri, al buio ingressi e parcheggi frazioni San Marco e Pugliano

A Teano centro capoluogo c’è un faretto sul cancello, ma nella zona esterna si cammina a tentoni.

TEANO (Elio Zanni) – C’è chi si fa luce con il telefonino e chi, in estrema soluzione, per non inciampare, accende un cero votivo che poi cerca di difendere dal vento col palmo della mano.

Ponte d’Ognissanti, la situazione è questa: buio pesto nei parcheggi in prossimità del camposanto di Teano centro capoluogo. Ma sui cancelli d’ingresso c’è almeno un faretto. La scena non cambia ed è, anzi, anche peggiore all’ingresso delle ultime dimore delle frazioni San Marco e Pugliano.

Alle 17.30 di ieri 1 novembre 2023, la rabbia montava ed era già palpabile tra molti dei visitatori intenzionata a recarsi con la necessaria tranquillità sulla tomba del caro estinto, per pregare e non certo per inveire contro coloro che «non pensano nemmeno che con l’orario invernale a quest’ora è tutto buio da queste parti? E che cavolo…».    

AREA ESTERNA CIMITERO TEANO CENTRO

In una mano il telefonino con la funzione torcia accesa e dall’altra un mazzo di fiori; crisantemi. Ecco ancora una scena: intere famiglie che da lontano sembrano statue di cera, fantasmi, che si muovono incolonnati verso le flebili luci delle tombe.

Dentro è ben diverso, ci si vede, si può procedere, ci sono anche le luci perpetue, poi le lampadine accese per il 2 novembre, la ricorrenza dei defunti. Ma fuori fa paura. C’è qualcuno più sospettoso che ha preferito mandare destro i familiari per restare a far la guarda alla propria automobile parcheggiata sul ciglio della strada: nel buio profondo.   

Una situazione inaccettabile. Eppure lì sul comune tra gli assessori interni e esterni, tutti regolarmente remunerati col massimo previsto e la lunga schiera di consiglieri di maggioranza ci si aspettava che il sindaco, Giovanni Scoglio, avesse provveduto a designare anche qualcuno disposto ad immaginare cosa accade, sempre, in questi giorni.

Il ponte di Ognissanti e dei morti è una ricorrenza che resta tra le più radicate della tradizione, con migliaia di cittadini che fanno visita ai cimiteri e che forse, con tutto quello che pagano, tasse, imposte e contributi, una lampadina – accesa però – all’ingresso dei camposanti la meriterebbero eccome.