Cronaca bianca

Di nuovo in tilt l’impianto idrico in collina. Controlli e tempi di riparazione: è mistero.

L’acqua dispersa da più di due giorni, in termini di costi, alla fine incide sulla bolletta dei contribuenti.

TEANO (Elio Zanni) – Il 2024 si presenta così: torna il lago artificiale di acqua potabile sulla collina di Sant’Antonio. Come in film già visto troppe volte ormai, torna la vergogna di una dispersione del prezioso liquido che in altri luoghi di Teano, in diverse frazioni, risulta «razionata», erogata solo di giorno oppure, addirittura, a seconda delle stagioni, manca del tutto.

Informazioni a livello zero, sui social comunali e sui canali dei protagonisti di questa stagione politica sidicina, forse troppo zeppa di auguri per essere rovinata con un annuncio dell’ennesima avaria. Ma che fine hanno fatto i controlli preventivi? Come mai si arriva sempre a uno stato emergenziale: quadri elettrici bruciati, pompe con le pale spaccate ed elettro-circolatori in corto circuito puntualmente introvabili.

Gli altri argomenti di cui sono piene le pagine internet degli amministratori comunali di maggioranza riguardano il concorso comunale. Certo serve altro personale, la macchina amministrativa ne ha bisogno. Ma, intanto, che fanno tutti gli inquadrati oggi nelle categorie «A» di cui il comune di Teano è piano come un uovo.

Perché non si utilizzano (anche) per la sorveglianza degli impianti e del territorio? A volte basta uno sguardo a un manometro per capire che qualcosa non va: non serve una specializzazione: bastano un paio d’occhi in fronte.

Non è possibile pensare che stiano tutti lì, in standby, ingenuamente a sperare di passare a mansioni più di concetto grazie al concorso indetto dal Comune. È più facile pensare che qualcuno, nella stanza dei bottoni, ritenga che risulti politicamente più utile non disturbarli affatto.

Di dipendenti Cat. A, se ne conterebbero almeno dieci (10). Perché non impiegarli anche nel controllo impianti idrici? Magari osservando un calendario perfettamente calzante con i loro orari parziali di lavoro: in turno. Altro mistero della politica locale. Con il recente aumento dell’orario di lavoro per gli ex Lsu l’operazione sarebbe facile, economica e virtuosa.

Guasti del genere, ripetuti durante il periodo estivo, con tutte le conseguenze del caso in termini di disservizi convincerebbero qualsiasi cittadino, anche il più strenuo difensore della gestione pubblica, a cedere il servizio a una società privata. Proprio sull’esempio di quanto già visto per la cessione della gestione della pubblica illuminazione all’Enel X.

Ma l’amministrazione Scoglio ci sta a porre in essere quest’ennesimo provvedimento politicamente ritenuto impopolare? E che direbbero le decine di ditte idrauliche presenti a Teano? Se ne starebbero lì passivamente a guardare, come gli elettricisti? C’è chi scommette che stavolta l’esternalizzazione sarà cosa dura; con qualche variazione «a sorpresa» sul tema non ancora nota. Intanto l’unica certezza e tutta quell’acqua potabile dispersa, che in termini di costi alla fine incide sulla bolletta del Comune e quindi dei cittadini contribuenti.