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Presepe Vivente, il giorno dopo torna l’inciviltà: degrado, rifiuti e abbandono.

I residenti ringraziano il Campanile per quel giorno di normalità. Ma quanta ipocrisia comunale in quel cambio di lampadine e nelle pulizie in emergenza.

TEANO (Elio Zanni) – Anche quest’anno il suggestivo borgo medievale di Teano ha accolto l’evento speciale sidicino del periodo natalizio, che è ormai tradizione: il Presepe Vivente. I residenti ringraziano, per l’ottava edizione. Disponibilità garantita. É una bella cosa.

Ma cosa succede, ogni volta, dopo l’apprezzata manifestazione? Cosa accade quando vanno via i registi, gli attori, i turisti, gli amministratori comunali di maggioranza che orgogliosi percorrono quelle vie, per l’occasione, in compagnia di amici e parenti? Ebbene, tutto purtroppo torna esattamente come prima, allo stato di partenza. Tornano il degrado, i rifiuti dispersi tra i vicoli e davanti alla chiesa, tra l’indifferenza e l’abbandono.

Nel 2023 il giorno prescelto per il Presepe è stato quello del 26 dicembre. I residenti però, si sono accorti subito, diversi giorni prima, dell’imminente cambiamento. anzi: del «cambio di scena». La gente s’è accorta che qualcosa di diverso e di buono stava per rinascere tra la Stretta e largo Giardino, tra piazzetta san Lazzaro e i suoi vicoli che si allungano, come due braccia protese, verso il maestoso Monastero di santa Caterina.

Che gioia ma anche che rabbia: dopo quattro mesi di buio totale e inutili segnalazioni, qualcuno è corso lì con la neve in tasca e il fiatone (visto l’approssimasti del Presepe) per sostituire le lampadine fulminate della pubblica illuminazione. E così che fu luce a vico san Lazzaro, a largo san Pietro e persino in prossimità del budello della Stretta.

Ben venga allora la rappresentazione della natività, grazie Valter Giarrusso e grazie a tutto il Campanile, nessuno escluso. «Viva il Presepe Vivente Teano», anche perchè a precederlo è (giustamente) un accurato spazzamento della strada. Via tutto, anche le cicche di sigaretta e delle gomme da masticare. Il quartiere è uno specchio. Proprio come però dovrebbe essere tutto l’anno, non solo un giorno ben preciso di dicembre. L’associazione fornisce un esempio di come dovrebbe essere la città, che però il Comune non segue.

Così il miracolo della normalità dura poco. Il giorno dopo la bella manifestazione – vero fiore all’occhiello per la città – riappaiono gradualmente le cicche, le bottiglie di birra lasciate in bella mostra sui gradini che menano per via san Lazzaro, i cumuli di rifiuti nei pressi del Monastero e altre perle consimili. Qui entra in ballo la maleducazione dei residenti, certo. É sicuro. Chi lo nega. Ma non di tutti i residenti, attenzione: solo di quelli che non pagano le bollette del servizio raccolta rifiuti e che quindi vorrebbero tenere lontana l’attenzione degli operatori ecologici dalle loro abitazioni.

Quelli che hanno accatastato l’abitazione o l’immobile come rimessa, deposito abbandonato o chissà come altro ancora. Poi, certo, c’è una quota di cafoni e maleducati. Ma sono tutti rintracciabili, volendo. Basterebbe che gli operatori ecologici segnalassero giorno dopo giorno le case presso le quali i rispettivi residenti omettono ripetutamente di conferire fuori i rifiuti. Se la cosa si ripete a dismisura è fatta: presso quella abitazione o sono tutti morti (allora occorre chiamare i vigili del fuco e i carabinieri), oppure non pagano la tassa sui rifiuti o sono semplicemente sporcaccioni, lanciatori di sacchetti e inquinatori abusivi. C’è anche una buona dose d’ignoranza di cui tener conto.

Tali individui non vanno impiccati in pubblica piazza, andrebbero semplicemente ammoniti e rieducati. Si può fare, il Comune ne ha facoltà e anzi l’onere. Tutta questa storia è stata portata, occasionalmente, all’attenzione dell’assessora esterno alla Cultura, spettacolo, associazioni ecc. ecc. Dopo oltre sei mesi da quell’incontro sul posto, oggi si ha la netta sensazione di aver parlato al vento. Proveremo allora a consegnare ufficialmente la stesa cartolina al capogruppo di maggioranza Massimiliano Stefano, incaricato e competente del settore. Vedremo cosa succede. Non si sa mai.

Ecco perchè, pur condannando l’inciviltà di qualche residente del quartiere e dello stretto circondario, l’amministrazione comunale di turno non appare affatto da assolvere. Non smettiamo di pensare, in onore dell’ottimismo che caratterizza sempre l’arrivo di un nuovo anno, che qualcuno riesca a convincere la «cervellanza» dell’amministrazione comunale lato maggioranza che tra i compiti degli operatori ecologici c’è anche quello della vigilanza sul comportamento dei cittadini utenti e della loro educazione. Diversamente, l’alternativa sarebbe quella di sperare nell’impossibile: un Presepe Vivente alla settimana.