Mille ore di assenteismo dal Centro per l’Impiego di Teano, per i giudici i dipendenti devono restituire 177mila euro.
La vicenda risale al 2019, quando una segnalazione all’Anticorruzione è arrivata sul tavolo degli inquirenti.
TEANO (RECS Red. Elab. Comunicati Stampa) – Diciotto dipendenti del Centro per l’Impiego di Teano, tutti sotto inchiesta della procura di Santa Maria Capua Vetere, si trovano ora ad affrontare gli inviti a dedurre emanati dalla Corte dei Conti della Campania. Le accuse riguardano truffa aggravata e false attestazioni, con una somma complessiva da restituire pari a 177mila euro. Questa cifra non si limita al solo recupero dell’ingiusto profitto derivante dalle false attestazioni, ma comprende anche il risarcimento per il danno d’immagine subito.
La vicenda risale al 2019, quando una segnalazione all’Anticorruzione ha attirato l’attenzione degli inquirenti sul Centro per l’Impiego di Teano. Per cinque mesi, l’ufficio sidicino è stato sotto la lente degli investigatori, che hanno denunciato i diciotto dipendenti per assenteismo nel 2021. Oggi, gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza hanno notificato gli inviti a dedurre della Corte dei Conti.
Dei diciotto coinvolti, quindici sono ancora impiegati presso il Centro per l’Impiego di Teano, mentre due non vi lavoravano già nel 2021. L’avvio delle indagini, sia a livello penale che contabile, è stato promosso dalla segnalazione del presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le fiamme gialle di Caserta, attraverso indagini che hanno compreso osservazioni, controlli, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e videoregistrazioni, hanno scoperto un sistematico assenteismo da parte dei diciotto dipendenti del Centro per l’Impiego. Nel periodo di indagine, durato cinque mesi nel 2019, si è stimato che gli indagati abbiano accumulato quasi mille ore di abbandono illecito del lavoro.
Gli inquirenti sostengono che i dipendenti avrebbero manipolato gli orari di entrata e uscita nel registro delle presenze giornaliere, timbrando successivamente il cartellino marcatempo. La procura contabile ha reagito emettendo gli inviti a dedurre, contestando agli impiegati un danno totale di oltre 177mila euro.