Cultura

«Luigi Maglione, un Sindaco da ricordare, sala conferenze del Museo da intitolare»: l’appello di De Simone alla politica locale.

Pensando già al XXV anniversario del Museo Archeologico di Teano, il Vicepresidente della Proloco TS si fa interprete dei sentimenti di tanti amici.

TEANO (LETTERA FIRMATA) – Con l’approssimarsi del 25 marzo, la nostra mente non può che non ricordare quell’ importante traguardo raggiunto per la nostra Città. Una attesa lunga più di venti anni, ma che giungeva al suo culmine in quella domenica di marzo, passata ai posteri come l’unica conquista ottenuta dalla Città negli ultimi cinquant’anni.

Antonio De Simone

Le cronache dell’epoca ci tramandano la grande attesa che si trasformava in realtà, ricordo infatti con emozione il lungo serpentone di cittadini e di autorità che invadevano l’intero tratto di via Nicola Gigli fino all’allora piazza Umberto I mentre il restante centro storico affollato di persone provenienti da diversi comuni della provincia, aspettava il proprio turno per accedere al Mvseo dei Sidicini.

Numerose le autorità presenti, il Ministro dei beni culturali On. Giovanna Melandri, il Presidente della Regione Campania On. Antonio Bassolino e tantissimi altri esponenti politici. Tra tutto questo festante frastuono il Popolo Sidicino e gli Amministratori locali del tempo, pieni di entusiasmo, riconosceva il merito all’indimenticabile Sindaco Luigi Maglione, per la sua caparbietà e lungimiranza, ma soprattutto per il suo amore verso una terra che lo aveva accolto e fatto suo figlio adottivo.

Così scriveva il Sindaco di Teano Avv. Guido Zarone nel numero unico a cura dell’Amministrazione Comunale:

… In una calda mattinata dell’estate del 1978 prese invece timido avvio il terzo tentativo di realizzare il museo. Un tentativo poco convinto, fatto quasi per scommessa, dalla gestazione lunga e travagliata, ma ben riuscito.

Da poco era stato nominato funzionario della Soprintendenza per la nostra zona il dott. D’Amore, che si recò a far visita al compianto sindaco Maglione, attento come pochi alla cura del nostro patrimonio culturale e consapevole, come pochissimi politici nostrani, delle potenzialità del suo sfruttamento. Il Sindaco chiese a me e a Giulio De Monaco di accompagnarlo nella visita del centro storico che il Prof. D’Amore desiderava compiere.

Si unirono altri amici e Arturo Zanni, custode del cantiere di scavo del teatro. Quando giungemmo al Loggione, con la sala cinematografica ormai in disuso e con i piani superiori, quelli della vecchia e cara scuola elementare dalle gelide aule, ridotti a inospitali e insicuri ricoveri di alcune famiglie di sfrattati, venne fuori la proposta, che invero apparve ai più come un sogno irrealizzabile, di trasformare l’edificio in museo.

L’idea non era affatto peregrina, ma sembrava realisticamente inattuabile per l’enorme impegno finanziario che esigeva. Eppure entusiasmò il buon Sindaco, fortunatamente dotato di notevole tenacia nei propositi. In pochi mesi, succeduta al D’Amore la prof.ssa Giuliana Tocco furono sottoscritto con il Soprintendente prof. Fausto Zevi i primi atti del monumento di pratiche che la patria burocrazia esigeva per il compimento dell’opera.

Sono passati più di vent’anni e nel Loggione, cupo e possente, mondato dalle non poche incrostazioni del suo profano passato di sala di spettacolo e di scuola, Teano ha finalmente il suo Museo Archeologico. Qualcuno potrà dire che quattro lustri non sono pochi; che sono forse troppi anche per un museo, ma quel che conta è che non sono trascorsi invano per la nostra Teano.  

Tra qualche anno il nostro Mvseo festeggerà venticinque anni dalla sua inaugurazione, tante sono le risposte che ci dovremmo dare ma altrettante sono tante le domande che ci dobbiamo fare, soprattutto sul degrado in cui versa oggi il nostro patrimonio storico – archeologico – culturale, l’abbandono in cui si ritrova il nostro centro storico, invidiato da tantissime persone che in occasioni sporadiche visitano la nostra Città.

Una Città che per un protocollo d’intesa finalizzato a pochi spiccioli disconosce la paternità di un avvenimento storico avvenuto nel suo territorio.

Le statistiche, ma soprattutto la percezione visiva dimostrano il calo dei visitatori al Mvseo e al Teatro romano, scoraggiati anche dalla burocrazia che gestisce questi beni.

Per non parlare di uno dei maggiori monumenti religiosi della Teano sacra, la nostra magnifica Cattedrale che la domenica mattina alle nove chiude i battenti per fedeli e turisti quasi come se fosse una salumeria.

Allora non ci resta che augurarci che le nuove generazioni e perché no, nelle scuole del territorio apprendono attraverso lo studio di personalità come il compianto e mai dimenticato direttore Luigi Maglione e tanti altri illustri cittadini, che tanto hanno amato questa Terra, di cui non basta esserne orgogliosi del suo passato, ma che bisogna amarla, servirla, apprezzarla, rispettarla ma soprattutto conoscere la sua storia e diffonderla alle nuove generazioni, ma per fare tutto ciò serve conoscerla dalla sua fondazione fino ai nostri giorni.

Alla politica rivolgo un accorato appello, interprete dei sentimenti di tanti amici, quello di apporre il nome del direttore Luigi Maglione all’ingresso della sala conferenze, situata sul Loggione come già voluto il 29 maggio del 1995 dalla Amministrazione Comunale dell’epoca a mezzo di una targa custodita presso il palazzo della Città e mai collocata, che recita la seguente iscrizione: IN MEMORIA/DI/LUIGI MAGLIONE/STUDIOSO EDUCATORE INSIGNE/GIA’ SINDACO DI TEANO/L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE/P/TEANO 29 MAGGIO 1995.

Firmato: Antonio De Simone