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Il «Caso impianto rifiuti Gesia a Teano» approda al Parlamento Europeo.

L’interrogazione è stata presentata nei primi d’aprile 2024, dall’europarlamentare Pina Picierno.

TEANO (Elio Zanni) – A parte i reali effetti e le auspicabili (quanto difficili) ricadute positive che potrà avere la novità sul «caso impianto rifiuti speciali a Teano» – ormai fortemente condizionato da una sentenza negativa – va preso atto come la decennale vicenda Gesia sia arrivata, adesso, anche all’attenzione dell’Europarlamento.

Tanto, grazie a una «Interrogazione a risposta scritta [E-001024/2024] alla Commissione Articolo 138 del regolamento», elaborata e presentata a inizio mese di aprile 2024 dall’europarlamentare e vicepresidente Pina Picierno; originaria di Teano.

Certo, nessuno s’illude che questo fatto possa rappresentare la risoluzione, magari anche a breve termine, del gravissimo problema, a favore del territorio sidicino. Ma rimane innegabile che si tratta, comunque, di una carta in più da giocare sul tavolo di quello che sta diventando un vero e proprio orribile braccio di ferro, tra interessi pubblici e privati.

Siamo al cospetto, infatti, di una vera e propria contesa fatta di carte bollate e tribunali, una guerra socio-politica, tra una società che normalmente persegue i sui fini aziendali e quindi puramente lucrativi e la gente, un’intera popolazione, che tenta disperatamente a questo punto di difendere il suo territorio, la sua aria, la sua acqua, la terra sulla quale da sempre vive e convive.  

Al Parlamento di Bruxelles arriva così un caso di difesa del bene comune liso, consunto dal tempo, un’immagine dei fatti deformata dalle numerose quanto inutili e non opportunamente utilizzate Conferenze di servizi. Un caso istituzionale, amministrativistico e ancora una volta politico caratterizzato da occasioni tragicamente mancate e sottovalutate (come l’approvazione del Puc) oppure lasciate colpevolmente ad aspettare: come la mancata rivendicazione, in una mai richiesta specifica Conferenza, del divieto di costruire sul nostro territorio un tale impianto: così come perfettamente previsto dall’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali.

Ma la notizia oggi è un’altra. E per questo facciamo per una volta ciò che troppe volte pubblicamente da certi politicanti è stato chiesto di fare. Ossia, facciamo finta di nulla: «scurdammoce ‘o passato… simme ‘e Napule paisà». Non mancherà certo occasione di ritornare su un argomento che sarà impossibile per gli artefici consegnare alla storia camuffandolo da scherzo del destino. Dunque, il «caso impianto rifiuti Gesia a Teano» è approdato sui banchi del Parlamento Europeo. Bene.

L’interrogazione con richiesta di risposta scritta, posta da Picierno, ha per emblematico oggetto: «Impianto rifiuti speciali Teano – contro norme europee su rifiuti e ambiente». In essa si legge: «Come riportato sulla stampa,1 è stato dato il via libera alla realizzazione di un impianto di smaltimenti di rifiuti speciali in località Santa Croce, Teano (Caserta).

Il Consiglio di Stato si era già espresso contro questo progetto e con due sentenze aveva bloccato i lavori. La realizzazione dell’impianto appare inoltre in conflitto con l’attuale legislazione europea in quanto non rispetta i chiari obiettivi e la normativa esistente, soprattutto quando si guarda ad aspetti chiave quali la contaminazione del suolo, dell’aria e delle risorse idriche, nonché all’impatto negativo sulla flora e sulla fauna locali.

La presenza ravvicinata di un patrimonio archeologico e naturalistico di grande rilevanza, nonché di un fiume, fanno emerge una serie di incompatibilità tra la normativa europea esistente, in particolare la Direttiva quadro sui rifiuti, la Direttiva Habitat e la Direttiva Quadro sulle Acque.

Pertanto, si chiede alla Commissione: 1 È a conoscenza del caso? 2 Visti i criteri della legislazione europea per la protezione degli ambienti naturali e delle risorse idriche, nonché per la prevenzione dell’inquinamento e per la gestione dei rifiuti, compresi quelli speciali, la realizzazione di questo impianto rispetta la normativa europea? 3 Quali azioni intende intraprendere?».  

Che dire? Ognuno potrà farsi la sua opinione leggendo l’interrogazione. Giudicarne la forma, la tempistica, le argomentazioni utilizzate, l’eventuale possibile efficacia, l’opportunità o meno di scomodare la Direttiva Habitat. Si, certo, ma per il resto bisogna ammettere che si tratta di un esempio che tanti altri esponenti politici a qualsiasi livello potrebbero e anzi dovrebbero seguire. 

Anche perché si tratta di un’azione politica che si muove nel solco di un auspicato e auspicabile coinvolgimento e interessamento trasversale, di tutte le figure politiche e istituzionali che hanno direttamente o meno, nel territorio sidicino e nei comuni viciniori dei punti di riferimento, un consistente e spesso determinate bacino elettorale. Oppure, meglio ancora hanno a Teano i propri amici, le proprie radici, i propri affetti. Proprio come l’On. Picierno. L’interrogazione è stata presentata il 6 aprile 2024.