Politica

No all’impianto rifiuti, in 300 al gazebo FdI offrendo «disponibilità alla mobilitazione».

Scarso, invece, è risultato il livello di consapevolezza della gente sui rischi alla salute legati a siti del genere.

TEANO (Elio Zanni) – Almeno 300 le adesioni all’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta «disponibilità a una mobilitazione dei cittadini presso le sedi regionali», registrate al gazebo della sezione sidicina di Fratelli D’Italia. 

La proposta politica e il riscontro sociale dello scorso sabato, a dimostrazione di quanto spazio vi sia ancora per i partiti politici (ma anche per le associazioni), di coinvolgere i cittadini in varie attività, nel lancio di un’idea, nell’ottenimento corale di un risultato a sfondo sociale.

È vero, sui social s’infittiscono i contatti, si parla con centinaia e a volte migliaia di persone. Ma tutto rimane come in un limbo, in una zona grigia e virtuale. Un discorso sospeso. Fino a quando non si decida d’incontrare veramente la gente, ma sul «piano reale», dal vivo: faccia a faccia. È solo lì che possibile accorgersi del grado di conoscenza e anzi di consapevolezza delle persone su ciò che gira nell’aria, di quello che sta accadendo o può accadere in città.

lo sanno bene gli attivisti di Fratelli D’Italia che l’altro sabato hanno avuto l’occasione di incrociare centinaia di volti, di occhi, di persone e di stringere la mano ad almeno 300 cittadini. Il risultato? Un vicendevole scambio d’informazioni, preoccupazioni, suggerimenti, ipotesi, progetti.      

«Molti cittadini erano favorevoli a organizzare una protesta contro l’insediamento dell’impianto rifiuti speciali – riferisce Luana Camasso del Direttivo FdI e Consigliera comunale del gruppo di minoranza SiAmo Teano – ma da non effettuare però a Teano. Insomma la loro chiara convinzione è quella che protestare nel ristretto ambito locale si rivelerebbe, alla fine, poco efficace se non addirittura inutile».

Dunque, la convinzione generale – almeno a voler utilizzare come possibile sondaggio d’opinione faidate il tavolo pubblico di FdI allestito in piazza del Municipio – pare essere quella che sia arrivato il momento di alzare il tiro e portare la protesta almeno a livello regionale e comunque nei luoghi dove si potrebbero decidere, stavolta in via definitiva, le sorti ambientali di Teano.

Certo, la Regione ha dato, in un determinato momento – e comunque cinque mesi prima della sentenza negativa per il territorio – la possibilità al comune di Teano di tentare di schermarsi dall’insediamento di simili impianti critici per l’ambiente. Come? Rivendicando, come Ente, magari con l’indizione di un’apposita Conferenza di servizi – l’applicazione del divieto a costruire previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali, entrato in vigore il 10 dicembre 2022.

Questo è vero. Ma va osservato anche il comportamento ondivago e politicamente criticabile della stessa Regione Campania che non riuscendo, per incapacità amministrativa e gestionale, ad avere un quadro generale dei fatti, delle ragioni e degli accadimenti sul territorio, prima proibisce – e questo ha fatto, in pratica, nel corso degli ultimi 10 anni – la costruzione dell’impianto Gesia a Teano, e poi concede l’autorizzazione a costruire sulla stessa zona e alla stessa ditta. Cose da pazzi.

In questo senso torna di nuovo utile l’incoraggiante gazebo di Fratelli d’Italia a Teano, dove è emerso anche il dato della mancanza di una adeguata informazione, nel caso specifico anche su un altro fronte: quello dei danni alla salute umana che potrebbe arrecare l’insediamento di tali fattispecie di impianti. Basta pensare che una delle prime frasi dell’autorizzazione recita: «si autorizza alle immissioni in atmosfera». Roba da pelle d’oca.

«Un bel po’ di persone sono risultate non abbastanza informati sui danni, al di là di quelli economici per la produzione agricola locale – conferma, infatti, Camasso di FdI – che un impianto di trattamento di rifiuti speciali può determinare in termini di danni alla salute. E per questo ci siamo concentrati anche su questo aspetto. Ciò anche grazie alla presenza presso il nostro gazebo di persone preparate in materia».