Dilettanti allo sbaraglio: acqua inquinata e cittadini tenuti all’oscuro per 18 giorni. Scatta la denuncia ai Carabinieri.
L’esposto in Procura: «A Teano, malati e non, costretti a bere acqua batteriologicamente impura».
TEANO (FERNANDO ZANNI) – È clamoroso e vergognoso: i cittadini di Teano hanno bevuto e utilizzato a scopo alimentare acqua contaminata da pericolosi batteri per un periodo lungo e indeterminato che va dai prelievi dei campioni alle fontanine pubbliche del 3 settembre e precede la comunicazione Asl al Comune di Teano del 24 settembre 2024. A conti fatti, i cittadini sono stati tenuti all’oscuro per 18 lunghi giorni. È quanto emerge da un documento dell’ASL, che circola in rete, pubblicato ieri nella tarda serata nelle pieghe del sito internet del Comune. Il Comune e il Sindaco, secondo il documento, hanno ricevuto le diverse comunicazioni dell’ASL da settembre, ma è stata adottata un’Ordinanza di divieto dell’uso dell’Acqua potabile solo dopo una ulteriore comunicazione dell’ARPAC dell’8 ottobre. Insomma, per quasi mese gli abitanti del Capoluogo, anziani e bambini, hanno bevuto acqua contaminata da batteri coliformi e enterococchi intestinali. La salute pubblica, per la tutela della quale il Sindaco è Autorità Sanitaria Locale, è stata messa a rischio dalle inadempienze e dalla superficialità.
La salute pubblica a rischio. Un’inadempienza del genere non può passare inosservata. Interrogazioni e consigli comunali non bastano.
Pensate ai Bambini nelle scuole, agli anziani a casa e nella Confidenza Castallo, pensate ai tanti malati, pensate anche ai preziosi turisti durante «Cioccolateano». Tutti a rischio di pericolose infezioni. Diciamocelo fuori dai denti, la situazione è diventata ora insopportabile. Sulla salute pubblica, non puoi essere superficiale, non puoi tenere nascosto un rischio del genere. E, a dire il vero, sembrano cose molto relative le iniziative annunciate dall’opposizione. Ma cosa vuoi sapere con una «Interrogazione»? Sappiamo già tutto. L’Amministrazione di una Città prevede una maggioranza e una opposizione, non per «cavalleria» ma per consentire ad una parte degli amministratori comunali (l’opposizione) di controllare, di incalzare la maggioranza. L’incisività dell’opposizione, le azioni correttive, le proteste, la comunicazione pubblica, le denunce, le proposte alternative, servono non solo ai cittadini, ma anche alla stessa maggioranza per correre ai ripari e per migliorare.
La Comunità «Laudato Sì» di Teano, annuncia un esposto alla Procure della Repubblica: sull’acqua bene comune non si scherza.
«Non è un atto eversivo. La Procura della repubblica ha la funzione di individuare eventuali responsabilità penali degli amministratori. Se le inadempienze saranno accertate, è giusto che chi ha messo in pericolo la salute pubblica paghi». È il messaggio esplicito dei soci della Comunità Laudato sì, l’Associazione ambientalista che si è opposta all’impianto Ge.S.I.A. di rifiuti speciali, che ha denunciato gli errori del Comune nel procedimento di «autorizzazione regionale» dell’impianto e che ha denunciato i ritardi nell’approvazione del PUC. L’appello è anche alle altre Associazioni e Comitati, che sono chiamati ad essere finalmente “società civile” e non solo «motori di eventi», ovvero «supermercato di manifestazioni»!
D’altra parte, l’ordinanza tardiva del Sindaco che vieta l’uso alimentare dell’acqua «potabile» nel centro della Città è anche un «capolavoro» di approssimazione.
L’Ordinanza, è il simbolo, l’immagine di una amministrazione allo sbando. Tardiva, perché emessa dopo più due settimane dall’allarme sanitario, ma anche approssimativa, deficitaria. Non è questione di criticare tutto, ma in questo caso come si fa a stare zitti. Questo significa che il Sindaco ha ritenuto di non avvertire la cittadinanza e di farci bere acqua contaminata. Non sembra proprio un peccato veniale! Perché non ha funzionato il servizio di clorazione? Ma la gestione degli acquedotti, non è stata affidata ad una ditta esterna di fiducia? Perché, pur conoscendo l’informazione, non si sono indicati i batteri che hanno contaminato l’acqua? L’Ordinanza non lo dice. Eppure è una notizia importante, che i cittadini hanno il diritto di conoscere. Molti batteri, infatti, possono essere uccisi con la bollitura a 100 gradi per 10/15 minuti. Oppure possono essere fermati dai depuratori domiciliari a osmosi inversa.
Quali possono essere le cause della contaminazione?
L’acqua può essere contaminata da sorgenti diverse. I batteri possono provenire da feci animali o umane, dalla mancata pulizia e manutenzione dei serbatoi, dalla mancata o insufficiente clorazione, dalla interferenza della rete fognaria con quella idrica, dalle riparazioni fatte male, etc.etc. In ogni caso, individuano una mancata custodia del bene pubblico comune «acqua potabile», una mancata manutenzione. Molti sono i batteri, che possono, per le ragioni dette, inquinare l’acqua che esce dai nostri rubinetti: Escherichia coli (E. coli); Salmonella; Enterococchi; Batteri coliformi; Clostridium perfringens; Legionella. E ogni batterio, ha le sue caratteristiche e i suoi punti deboli. Ecco perché sarebbe stato importante, pubblicare insieme all’ordinanza anche la comunicazione dell’ASL. Ma, in questo caso, saremmo stati messi al corrente dell’allarme dato da circa un mese dall’ASL. Ecco, forse, il punto.
Firmare una ordinanza dopo 18 giorni dalla nota di contaminazione non è eticamente ammissibile. E ancora: cosa deve fare un BAR? Chi risarcisce gli esercenti? Chi risarcisce i cittadini utenti dei servizi? Chi risarcisce la famiglia che vede i bambini con la febbre?
Questa della comunicazione è un altro vulnus dell’A. Impazza in tutte le sagre e gli eventi che, faticosamente, organizzano le associazioni, ma poi non sa comunicare una emergenza ai cittadini interessati. Hai fatto l’Ordinanza, vuoi porti il problema di farlo sapere a tutti? Vuoi porti il problema, come Autorità Sanitaria Locale, di spiegare cosa devono fare le famiglie, gli esercizi pubblici, le scuole? Possono preparare il pranzo, facendo bollire l’acqua e per quanto tempo? Se la risposta è negativa, allora perché non si è fatto circolare un’autobotte? Inoltre, non tutti hanno internet. Una comunicazione insufficiente, significa persone, famiglie, bambini che continuano a bere l’acqua inquinata. O a lavarsi i denti con acqua inquinata da batteri pericolosi. A rischio di causare malattie gastrointestinali, febbri e persino infezioni polmonari. Ma insomma, vogliamo smetterla con il dilettantismo?
C’è un altro problema serio. Quale sconto ha la famiglia che è costretta a compare l’acqua nelle bottiglie di plastica? E gli utenti, devono far finta di niente e continuare a pagare il canone previsto?
Ebbene, secondo la giurisprudenza, se un Comune o l’Ente gestore forniscono acqua non potabile in casa, questi sono da considerarsi inadempienti e il cittadino utente del servizio ha diritto alla riduzione del canone e al risarcimento del danno per l’acqua non potabile. Inoltre, la voce “canone di depurazione” non dovrebbe essere pagata, quando l’acqua non è potabile, perché non si può addebitare il costo di un servizio non erogato.