«San Marco trattata come ultima frazione di Teano», la denuncia di «Siamo Teano».
L’oscura politica dello sfascio: la scuola sbarrata, i certificati di agibilità fantasma, le strade a metà.
TEANO (ELIO ZANNI) – «San Marco, da primissima a ultima frazione di Teano: un declino inesorabile che lascia amaro in bocca» Così, con una frase breve ma carica di rammarico e rabbia, Marco Zarone, capogruppo di «Siamo Teano», sintetizza la situazione della più popolosa frazione sidicina. Un’area periferica che vanta servizi essenziali come ufficio postale, scuola e farmacia. «Ma come sotto un maleficio, da quando il Comune giace sotto il governo Scoglio, la frazione sta regredendo, la qualità della vita peggiora – soggiunge sempre il Consigliere comunale – E tutto questo con modalità politiche antidemocratiche e sistemi burocraticamente illegittimi. L’esempio è il plesso scolastico chiuso dal 2022 senza nemmeno una carta, sbarrato senza che vi sia traccia di un’ordinanza o altro qualsivoglia atto comunale».
La scuola fu ristrutturata e quindi messa in sicurezza grazie ai fondi del terremoto del 1980. Lavori iniziati nel 1997, conclusi nel 2000. Tanto è vero che il 26 aprile dell’anno 2000 lo scomparso ex sindaco di Teano, Guido Zarone, procedeva con tanto di cerimonia alla riapertura del plesso. «E Tutto procede normalmente fino al 2020 – incalza il capogruppo Zarone – l’anno del Covid19. Per motivi logistici e organizzativi si opera una inversione didattica: San Marco diventa sede di scuola per l’infanzia mentre le primarie s’insediano a Pugliano. Nel 2021 al plesso di San Marco – mentre in Comune c’è la Giunta del sindaco Dino D’Andrea – ecco che mette di nuovo piede di nuovo una ditta edile per eseguire lavori di messa in sicurezza finanziati dalla Regione Campania per circa 42mila euro. Sempre la giunta D’Andrea produce un atto d’indirizzo politico per lavori alla scuola di Pugliano. Lavori che però, purtroppo, non verranno mai eseguiti».
Le famiglie iscrivono i bambini alle scuole d’altri comuni
Zarone di Siamo Teano prosegue nel suo racconto incredibile ma vero. Così svela altri tormenti vissuti dal plesso di San Marco, località nella quale egli stessa abita.
«Nel 2022 le classi furono spostate a Pugliano. Occorreva però aprire per lo meno una nuova aula con l’abbattimento di una parete interna. Una modifica per la quale però il capo ufficio tecnico del momento negò l’autorizzazione per problemi di staticità. Fu l’inizio della fine: molti famiglie si videro costrette ad iscrivere i figli nei comuni del circondario». Un passo per volta nella storia politica recente e siano a oggi.
Il plesso scolastico di San Marco effettivamente è chiuso da due anni e giace in preda al degrado, avvolto dai rovi e dalle erbacce. Una chiusura ingiustificata visti tutti i lavori eseguiti e tutti i soldi spesi. «La scuola è chiusa da due anni secondo noi senza un valido motivo. Per questo noi del gruppo, Siamo Teano, in Consiglio comunale abbiamo chiesto più volte (senza ottenere risposta) di vedere i certificati di agibilità e collaudo. Chiedendo anche un sopralluogo congiunto per accedere alla struttura e verificare anche il sottotetto. Naturalmente non se n’è fatto ancora nulla».
Le strade di San Marco
«San Marco risulta trattata come ultima delle borgate anche per la questione delle strade. Con l’amministrazione D’Andrea era stata fatta una ricognizione dei residui mutui per euro 321 mila alla Cassa depositi e prestiti. Tra le zone interessate dai fondi provenienti dai residui mutui, a San Marco spetta in percentuale il rifacimento di un tratto di strada di 100 metri, via Aldo Moro. Non viene asfaltata tutta e comunque non era certamente la strada in condizioni peggiori.
C’è da aggiungere e ricordare in questo racconto un progetto della Regione Campania a cui il Comune partecipò senza successo. Rimase fuori dal finanziamento regionale per carenza documentale. E pensare che riguardava proprio via Fontana Vecchia. Ma accade un miracolo. Il finanziamento, qualche tempo dopo, viene ripescato dalla Regione che assegna al Comune 1 milione e 281mila euro a favore naturalmente di tutto il territorio comunale. A San Marco vanno – in misura percentuale e chiaramente ancora una volta minimale – solo 230 metri di strada da rifare per la famosa via Fontana Vecchia che, guarda caso, non è stata ancora riasfaltata. Anche qui c’è una stranezza da sottolineare: via Fontana Vecchia ancora una volta non è la strada messa peggio di tutte. Infatti, proprio dove finisce via Fontana Vecchia inizia una delle vie più degradate di San Marco. Si tratta di Via Barile che sta diventando come via Pigne: impraticabile persino per i pedoni».
Zarone è un fiume in piena e tira fuori particolari e cifre d’altri scippi alla frazione.
«Con una ricognizione dei mutui chiesti dalla Cassa depositi e prestiti, il Comune di Teano ha avuto la possibilità di utilizzare circa 1 milione e 170mila euro. Di questa somma, 445mila euro sono stati destinati a lavori di rifacimento di marciapiedi e strade nel centro di Teano, escluso viale Santa Reparata. Inoltre, 636mila euro sono stati devoluti per la ristrutturazione del Campo sportivo Garibaldi. Nel frattempo, la Regione Campania ha firmato con il Governo un accordo per i fondi di coesione e sviluppo, grazie al quale ha elargito un finanziamento di 704mila euro, sempre destinato al miglioramento dello stadio.
Dunque, visto e considerato che il campo sportivo è stato finanziato con i fondi di coesione, chiedemmo che i fondi precedentemente destinati fossero devoluti per le seguenti opere: strada Pigna da via Cancello; campo sportivo di San Marco e il marciapiede «dimenticato» di Viale Santa Reparata. E invece Scatta il solito vizietto di mettere da parte San Marco. Infatti, la decisione è stata quella di devolvere i residui dei mutui prima destinato al campo sportivo di Teano (due volte finanziato) per cose diverse da quelle da noi richieste. E dire che siamo venuti a sapere che una parte dei fondi negati a San Marco erano già destinati proprio alla frazione e più precisamente a via Pigna, per 154mila euro.
Questo fatto conferma ulteriormente la nostra tesi: la frazione ghettizzata. La maggioranza, nel perseguire questo obiettivo, si rende anche ridicola. A giustificazione dello spostamento dei fondi, il comune ha addotto alla CDP (Cassa depositi e prestiti) l’aumento dei costi dei materiali per il rifacimento di via Pigne. Una motivazione debole, poiché sarebbe bastata una piccola integrazione. Si trattava semplicemente di una questione di volontà politica».
Pubblica illuminazione? Anche in questo: serviti per ultimi…
L’ultima chicca è la storia della pubblica illuminazione. Dopo varie sollecitazioni e uno specifico sopralluogo effettuato da Enel X alla fine i lavori hanno interessato anche San Marco. Certo, proprio così, ma rigorosamente come ultima frazione servita. Tirando la somma di tutti questi fatti, il risultato dimostra chiaramente l’intenzione di marginalizzare San Marco. E i cittadini, di questo, devono esserne consapevoli».