Cascano ritornano i «Venerdì culturali» alla Casa del Fanciullo: il 31 gennaio.

In collaborazione con la Pro Loco «Gallicanum», Giulia Casella e l’On. Sergio Costa analizzano il ritorno al nucleare: ritorno possibile o chimera irrealizzabile?
SESSA AURUNCA (Teano & Oltre – Pietro De Biasio) – Dopo una lunga pausa, tornano i «Venerdì Culturali» alla Casa del Fanciullo di Cascano, uno spazio sociale libero e autogestito che da sempre rappresenta un punto di riferimento per la comunità nella frazione di Sessa Aurunca affacciata su Carinola. L’appuntamento di gennaio, fissato per venerdì 31 gennaio 2025 alle ore 18.30, in collaborazione con la Pro Loco «Gallicanum» segna un ritorno atteso con un tema quanto mai attuale e controverso: il possibile ritorno all’energia nucleare in Italia, un argomento che non smette di dividere il Paese nonostante i chiari «NO» espressi dai cittadini nei referendum del 1987 e del 2011.
Per inaugurare il nuovo ciclo di incontri, sono attesi due ospiti: Giulia Casella e Sergio Costa. Giulia Casella, storica attivista di Legambiente, porterà la sua esperienza e il suo contributo con il libro «La chimera nucleare», un testo che esplora i rischi e le implicazioni del nucleare, con uno sguardo approfondito sulla storia della centrale del Garigliano e sull’uso di uranio impoverito. Accanto a lei, ci sarà l’Onorevole Costa, già Ministro dell’Ambiente, Generale del Corpo Forestale dello Stato e attuale Vicepresidente della Camera dei Deputati, figura di spicco per la sua lunga carriera a difesa dell’ambiente.
L’incontro sarà un’occasione per esplorare le numerose sfaccettature del dibattito sull’energia nucleare, toccando questioni tecniche, ambientali, economiche e politiche. Verranno affrontati i principali progetti di nuove tecnologie nucleari, come gli Smr (Small Modular Reactors), i reattori di IV generazione (Lfr), la fusione nucleare e persino l’idrogeno verde, senza trascurare il ruolo cruciale delle energie rinnovabili, tra cui la geotermia, di cui l’Italia è particolarmente ricca. Ma non si parlerà solo di potenzialità: al centro del dibattito ci saranno anche i costi reali del nucleare, spesso sottovalutati.
Dal ciclo di vita delle centrali, alla gestione delle scorie radioattive, ancora irrisolta sia in Italia che nel resto del mondo, fino ai rischi legati al cambiamento climatico, alla disponibilità di acqua per il raffreddamento e alla scarsità di materie prime. Sarà un dialogo aperto e inclusivo, che vedrà i relatori interagire direttamente con il pubblico. Non ci saranno barriere o scalette rigide, ma un confronto collettivo su un tema che riguarda il futuro di tutti.