Curiosità

Il camioncino Isvec per i vicoli è guasto? Operatori ecologici affrontano «appiedati» la raccolta rifiuti nel borgo medioevale.

Servono mezzi idonei per svolgere il lavoro nei tempi previsti. Ripulito anche il ponte Sant’Antonio.

TEANO (EZ) – Il camioncino è guasto e quello in uso è troppo grande, non riesce a penetrare nei vicoli del borgo medievale? Se non ci pensa Isvec, provvedono loro… e agguantando dei secchioni per i rifiuti dotati di ruote si fanno ogni giorno a piedi il giro dei quartieri. Raccolta a mano, porta a porta. Se non li vedi li senti. Mentre passano con quel rollio di bidoni di plastica che battono sui sanpietrini «nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi…». Altra sorpresa: il percorso pedonale che attraversa il ponte di Sant’Antonio: la notizia è che è stato ripulito, tirato a lucido sempre con un tot di impegno in più dagli operatori ecologici. Anche all’ingresso Sud di Teano si segnalano slanci di vero e proprio stacanovismo. Ci sono un paio di nuovi assunti che stanno facendo faville da quelle parti.

E la passerella d’acciaio costruita durante il periodo di Raffaele Picierno sindaco? Quel percorso alternativo pedonale era diventato negli anni la dannazione dei «runner», gli amanti della corsa o delle passeggiate sportive che fino a pochi giorni fa avevano solo due scelte per attraversare il ponte: camminare sull’asfalto e rischiare di essere travolti dalle automobili o avventurarsi tra le spine e il fango che ricopriva il percorso pedonale di pannelli d’acciaio.

Gli operatori appiedati, ma efficienti, il ponte di Sant’Antonio, l’ingresso Sud di Teano. Insomma, si potrà dire tutto e di più sulla Isvec, naturalmente con dati di fatto alla mano (come quelli che mostrano in questo momento una limitatezza di mezzi idonei per le strade anguste dei centri storici), ma parlando della società che in versi sciolti si chiama bucolicamente Isola Verde Ecologia che gestisce il ciclo della raccolta differenziata a Teano, sarà bene sempre fare una netta distinzione della stessa rispetto ai lavoratori, gli operatori. Questi ultimi sono un’altra cosa. Nel senso che va riconosciuto loro, anche perché ben coordinati, un titolo di merito, per la loro buona volontà e attaccamento al lavoro, anche di fronte ai disagi ai quali li pone la loro stessa ditta.

La cosa non è automatica e non vale per tutti i dipendenti, naturalmente, ma gli operatori ecologici ai quali si fa riferimento – che nemmeno abbiamo ancora avuto il piacere di conoscere – meriterebbero un premio, altro che una pacca sulla spalla. E la prima forma di riconoscimento nei loro riguardi deve darla proprio la Isvec, fornendo e anzi ridando loro, a questi eroi dei vicoli del centro storico, i mezzi meccanici idonei per svolgere bene, in sicurezza e nei tempi previsti il proprio lavoro.