Pescheria ambulante al mercato del sabato a Teano, scoppia la polemica.

Negozianti irritati: …mentre noi siamo sottoposti a controlli stringenti da parte dell’Asl al fine di evitare sanzioni pesantissime, oltre che provvedimenti penali.
TEANO (L.P. «sigla depositata» teanoce.it) – L’esercizio del commercio su aree pubbliche dei prodotti alimentari è soggetto alle norme comunitarie e nazionali che tutelano le esigenze igienico sanitarie. Le modalità di vendita e i requisiti delle attrezzature sono stabiliti dal Ministero della Sanità con apposita Ordinanza, cosa che da qualche settimana a questa parte non vorremmo fosse stata non notata o addirittura – Dio non voglia – sottovalutata dagli Uffici comunali. Ci esprimiamo così, cautamente, perchè stiamo decidendo di affidare la risoluzione di questa vicenda che chi scrive ritine sbagliata a un organismo istituzionalmente riconosciuto come competente in materia.
Intanto a noi – ma anche ai commercianti che a noi si sono rivolti – non sfugge che nonostante la presenza di 2 Ordinanze, nonostante il D.Lgs 31 Marzo 1998 n. 114, nonostante l’Ordinanza 2/2000 del Ministero della Salute avente ad oggetto REQUISITI IGIENICO SANITARI PER IL COMMERCIO DEI PRODOTTI ALIMENTARI SULLE AREE PUBBLICHE, nonostante il Regolamento n. 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio , nell’area mercatale di Teano da qualche giorno si può notare la presenza di un venditore di prodotti ittici. Una presenza nuova, notata di recente al mercato, persino da una pattuglia dei Vigili urbani.
Gli uffici Comunali sono già stati informati di tale situazione, visto che i commercianti regolari a postazione fissa hanno già denunciato l’accaduto. Ma evidentemente – e onestamente non riusciamo a pensare ad altro – al responsabile area forse sfugge che I BANCHI TEMPORANEI NON POSSONO ESSERE ADIBITI ALLA VENDITA DI CARNI FRESCHE, PERTANTO SONO VIETATE LE OPERAZIONI FINALIZZATE ALLA VENDITA DIRETTA E CHE LA STESSA PUO’ ESSERE EFFETTUATA SOLO NELLE COSTRUZIONI STABILI, ed in entrambi i casi sia banchi temporanei che in sede fissa occorre l’autorizzazione sanitaria o nulla osta sanitario. Dalle informazioni in nostro possesso questa situazione di esposizione di prodotti alimentari cosiddetti «carne fresca» non precedentemente confezionati e protetti dagli agenti atmosferici, da inquinanti e insetti vari: non è cosa possibile.
É da questo punto che partono le lamentele dei negozianti locali. A loro sembra paradossale la situazione descritta. Loro, infatti, come negozianti a posto fisso non possono esporre la merce fuori dal locale, sono costretti quotidianamente a controlli stringenti e restrittivi da parte dell’Asl. E si adeguano per una questione di correttezza personale ma anche al fine di evitare sanzioni pesantissime; oltre che a provvedimenti penali. La nostra esortazione che è anche una denuncia è quella di verificare l’esattezza della segnalazione (di cui siamo convinti) ed evitare così possibili inosservanze delle disposizioni di Legge da parte degli Uffici comunali. Ad ogni modo si provvederà – per la massima cautela e credendo nella esattezza della nostra analisi dei fatti e delle leggi in materia – ad informare l’Asl Caserta e gli Uffici sanitari locali affinché si verifichi e si ristabilisca – a loro discrezione – la legalità sotto il punto di vista IGIENICO SANITARIO e per la relativa salute di cittadini.