Politica

Nomine della Commissaria Camusso per il rilancio del Pd, c’è anche un coordinatore roccano: Buco.

È l’ex indipendente della maggioranza amministrativa del Sindaco Montefusco. La sua designazione via Cgil.

ROCCAMONFINA (ANNA IZZO) – Il novello coordinatore Valerio Giuseppe Buco, noto alle cronache per essere stato un ex indipendente all’interno della maggioranza amministrativa del Sindaco Carlo Montefusco, che nell’ultimo anno ha visto le dimissioni di due Consiglieri Comunali ossia due «fiori» della Primavera Roccana, sembra che grazie alla sua vicinanza nel sindacato di Landini [Maurizio Landini, Segretario generale della Cgil], sia stato scelto per fare vivere al Pd, una nuova gioventù.

L’impegno per consentire nuove iscrizioni, il coordinatore Buco lo dovrà fare emergere anche nel contesto amministrativo con la costituzione di un gruppo del Pd, così da dimostrare di essere legato al sopracitato partito, che nel paese vulcanico, conta molti iscritti grazie alla sezione guidata da colui che da sempre ha portato in alto il partito della sinistra.

Reperire consensi elettorali, con nuovi cinque coordinatori, può rivelarsi inefficace in quanto nelle zone divise dalla Camusso, risultano esserci cittadini noti a tutti per essere i capostipiti del Pd, che al momento dimostreranno con fatti di essere un passo avanti a chi per la prima volta «busserà», per invogliare ad iscriversi al partito. Nei vari annunci telematici per la campagna elettorale del Pd hanno sottoscritto: «Uno dei primi atti concreti di questo nuovo corso è stata la nomina di cinque coordinatori di zona, ciascuno a capo di un circolo intercomunale: Pierluigi Landolfi per il Sidicino-Vairanese, Valerio Buco per Monte Santa Croce, Alessandro Landolfi per il Matese-Montana, Chiara Riccio per Monte Maggiore e Ubaldo Mesolella per l’Agro-Caleno.

Una scelta che non risponde solo a esigenze organizzative, ma che punta strategicamente a ridefinire la presenza del partito sul territorio. L’obiettivo dichiarato è duplice: da un lato rilanciare il tesseramento in chiave partecipativa, dall’altro rafforzare il legame con le comunità locali attraverso un’azione politica più radicata e autentica».