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Boys Vairano: tra errori, giovani e dignità. Una stagione chiusa con la retrocessione.

«Abbiamo commesso degli errori, ma non rinunciamo alla nostra identità» dice il presidente Scalera, che guarda avanti: «Ripartiamo da un progetto concreto».

VAIRANO PATENORA (Pietro De Biasio) – Il fischio finale della stagione è arrivato e con esso una verità amara: la Boys Vairano torna in Promozione. Una retrocessione che fa rumore, ma che non fa rumoreggiare. Non c’è rabbia, non c’è polemica sterile: c’è solo il coraggio di guardarsi allo specchio e raccontarsi per come si è davvero. Con onestà. Con identità. Il presidente Thomas Scalera, come ha sempre fatto, ci ha messo la faccia anche questa volta, affidando ai social un lungo messaggio rivolto a tifosi, sponsor e giornalisti. Un comunicato che sa più di bilancio affettivo che di rendiconto tecnico. Perché sì, la stagione 2024-2025 in Eccellenza, la prima storica per i rossoblù, è stata dura.

E, alla fine, impietosa. Ma non tutto è da buttare, anzi. Il futuro può nascere anche da un presente che brucia. C’era entusiasmo, tanto, all’inizio. Figlio di una Promozione vinta in carrozza, di un’identità di gioco chiara, di una comunità calcistica che sognava. Ma l’Eccellenza non perdona leggerezze e richiede esperienza, profondità di rosa, letture rapide delle difficoltà. La Boys ha sbagliato qualcosa.

Lo ammette lo stesso Scalera. Scelte non all’altezza, un pizzico di presunzione, e una dose di sfortuna che non ha mai abbandonato il gruppo. Soprattutto, il grande problema: l’assenza di un campo di casa. Un fattore tecnico ed emotivo che ha condizionato l’intero cammino. Eppure, anche nei momenti peggiori, la squadra ha saputo tenere alta la testa. Le migliori prestazioni sono arrivate proprio contro le big del girone. E il quarto di finale in Coppa Italia resta una medaglia da appuntare sul petto. Ma se c’è una parola chiave che emerge dal bilancio del club, quella è gioventù. Ben 13 ragazzi classe 2006-2008 hanno esordito in Eccellenza. Tutti locali. Tutti cresciuti nel vivaio.

E tutti messi in campo con convinzione, non per obbligo. Non uno slogan da usare a posteriori, ma un’identità che si consolida stagione dopo stagione. Il percorso della Juniores, arrivata ai quarti del torneo regionale, conferma una linea verde che non nasce quest’anno: premi giovani vinti o sfiorati dal 2015 a oggi sono il dna della Boys Vairano. Non un alibi, ma un progetto. Ora si volta pagina. Nei prossimi giorni arriveranno novità societarie e tecniche. Il presidente promette una ristrutturazione profonda, a partire dalla questione campo, «grande cruccio dell’annata iniziata male e finita peggio», scrive lui stesso.

Non si esclude il tentativo di ripescaggio, ma in ogni caso il messaggio è chiaro: la Boys non si arrende. Gratitudine agli sponsor, rispetto per i calciatori che sono rimasti e si sono allenati anche a fari spenti, riconoscenza allo staff tecnico. Il presidente non fa sconti a nessuno, ma non dimentica nessuno. La Boys Vairano retrocede, sì. Ma lo fa con dignità. Con il coraggio di raccontarsi per quello che è: una squadra giovane, radicata, combattiva. Una squadra che, cadendo, ha già messo le basi per rialzarsi. In un calcio che spesso cerca scorciatoie, qui si prova a costruire. A Vairano si perde, ma non si smette di lottare.