Mercato del sabato: tutte le responsabilità dietro un polverone di attacchi personali.

Una risposta gentile al sindaco Scoglio. Tavolo aperto.
TEANO (Redazione teanoce.it – retenews24@gmail.com oppure redazione@teanoce.it.com ) – Teanoce.it è un giornale edito sul web, depositato in Tribunale – fascicolo casertace.net – aperto a tutti coloro che desiderano contribuire in modo civile e costruttivo alla crescita della collettività, alla soppressione delle ingiustizie e delle prevaricazioni etniche, sociali e politiche e alla ricerca della verità. La nostra redazione crede fermamente nel valore del dibattito pubblico, purché si mantenga un tono rispettoso e ci si concentri sui problemi della società e della politica, evitando accuratamente attacchi personali. In riferimento alle recenti dispute online (su pagine personali) tra il Sindaco e un nostro Collaboratore, che spesso arricchisce le nostre pagine con le sue opinioni, desideriamo ribadire la natura giornalistica della nostra testata, che non è un semplice blog. Ecco perchè abbiamo ritenuto doveroso ascoltare e rilanciare la voce del diretto interessato Fernando Zanni, giornalista iscritto all’Albo e portavoce della «Comunità Laudato Sì». Lo abbiamo fatto in linea con il nostro spirito di apertura, trasparenza e completezza informativa. Egli ha chiesto e ottenuto una nostra intervista. Confermiamo che il nostro canale resta una tribuna aperta e libera e accessibile a ogni contributo che solo rispetti i principi di continenza, civiltà e gentilezza nell’espressione. Parallelamente, la redazione si impegna a stimolare ulteriormente il dialogo attraverso interviste e proposte di approfondimenti su diverse tematiche, che spazieranno ben oltre l’argomento del mercato settimanale, utilizzando vari formati di comunicazione. Tavolo e tribuna aperta, quindi, anche semplicemente scrivendo a retenews24@gmail.com oppure a redazione@teanoce.it.com [La Redazione «TCe.it»].
D) – Avv. Zanni, il Sindaco sulla questione della sospensione del settore alimentare del mercato settimanale Le ha rivolto parole pesanti, anche chiamandola in causa personalmente.
R) – «Ho letto le parole che il Sindaco mi ha rivolto, anche come portavoce della «Comunità Laudato Sì», con un atteggiamento, diciamo così, di comprensione verso uno stato, evidentemente, di immaturità politica ed emotiva. Ricordo di aver letto, utilizzando un minimo di psicologia, che le persone immature evitano di assumersi responsabilità per le proprie azioni. Quando qualcosa va storto, la colpa è sempre degli altri. È un’ipotesi di lavoro, ma devo notare che anziché, confutare nel merito le mie considerazioni – evidentemente scomode, ma sempre espresse con spirito critico e civile – egli ha preferito imboccare la solita strada dell’attacco personale e del tentativo di delegittimazione. Non è nuovo a questi sotterfugi. Ricordo, ad esempio, le falsità espresse in un’intervista rilasciata nel contesto della «questione GESIA», alle quali scelsi di rispondere, per senso di responsabilità, di replicare. Se il Sindaco ha timore di una mia ambizione politica, desidero rassicurarlo: mi sta semplicemente a cuore il destino della nostra Città, che vorrei vivibile, attrattiva, salubre, casa di vetro e pienamente coinvolta sulle scelte importanti».
D) – La accusa di non aver fatto controlli sul mercato settimanale, quando era dipendente del Comune. Ma lei aveva questa responsabilità? A sentire il Sindaco, lei avrebbe trascinato problemi senza risolverli per anni. E a quali anni ci riferiamo?
R) – «Dico subito che non intendo fare sterili polemiche, perché ritengo che il dibattito pubblico – specie in momenti tanto delicati per la nostra Comunità – debba mantenersi su un piano di confronto maturo, rispettoso e orientato al bene collettivo (oggi il pericolo dell’impianto GESIA e il PUC, hanno la priorità). Tuttavia, una precisazione è doverosa: non ho mai avuto la responsabilità del controllo del mercato settimanale del sabato! È un’altra fake news. Quanto alla «risoluzione di problemi» di gestione – poiché è la politica a definirli per le funzioni dirigenziali – invito il Sindaco a consultare i risultati annuali della gestione all’epoca della mia Area, come certificati dalla apposita commissione di valutazione terza. Si accorgerà che non ho mai «trascinato per decenni i problemi», come ancora falsamente si permette di affermare! La verità è che contro bugie a raffica, è difficile rispondere con la dovuta calma».
D) – Quando si parla di responsabilità politica, c’è sempre qualcuno che cerca di nasconderla chiamando in causa i dipendenti. Lei cosa ne pensa?
R) – «È il solito gioco dello scarica barile, contro il quale i cittadini avrebbero dovuto, da tempo, costruirsi un sistema immunitario. Purtroppo, molti, per ragioni varie e contingenti, anche di convenienza, fanno finta di crederci, ma alla lunga il gioco non regge. La responsabilità politica e programmatica, è tutta degli organi elettivi. Solo quella di gestione è della burocrazia. Insomma, c’è una separazione voluta dalla legge tra chi deve governare e, quindi, indirizzare e programmare il benessere della città e chi, invece, deve solo gestire le programmazioni fatte. Il mio era un lavoro, non un ruolo politico né un mandato elettivo affidatomi dai cittadini. D’altra parte, ma di che parliamo? Io sono in pensione da cinque anni, Scoglio è Sindaco da tre anni, ma le sembra serio tirare in ballo il fatto che ero dipendente?»
D) – Il Sindaco ha detto anche «tutti conoscono le vostre famiglie». Ma cosa ha voluto dire?
R) – «Guardi, questa è l’ennesima dimostrazione di una notevole, a mio modesto avviso, immaturità politica, non vorrei dire «squallida conclusione». Cosa c’entrano le famiglie? Il mio riferimento a «Scoglio padre» era squisitamente politico. Ho voluto ricordare che quando afferma, ad ogni passo, che prima di lui c’è stato il disastro, rischia di buttarsi la zappa sui piedi. Prima di lui, storicamente, ci sono state esponenti delle famiglie della maggior parte degli amministratori in carica oggi. Tra l’altro, sono costretto anche a difenderli perché il degrado, la mancanza di trasparenza e il deficit di prospettive per la nostra città, sono solo di oggi. Ieri, al netto di errori e alla mancanza di un progetto di città futura, sono anche state fatte cose molto importanti».
D) – Il rapporto del Sindaco con la critica e le «lamentele», di giornalisti e cittadini, è veramente problematico.
R) – «È allergico alle critiche. Soffre che giornalisti e cittadini diano le «pagelle» all’Amministrazione. Ma è sempre successo e sempre succederà nelle democrazie. Osservo che esercitare il diritto di critica non è un vezzo né un gioco politico, ma un dovere civico per chi crede nelle istituzioni e desidera vederle operare al meglio. Le critiche, costruttive o non, non hanno mai la supponenza di distribuire ricette e rimedi e nemmeno fini pedagogici. Sono possibilità a cui ispirarsi, sono l’equivalente culturale della biodiversità. Ma per accoglierle con questo valore servono le menti aperte. Ecco, lasciatemi dire che questa è un’altra necessità “esistenziale” per la nostra Comunità. Teano, ha estremo bisogno di menti aperte, non di teorici delle cospirazioni. Chi amministra ha l’onere – e l’onore – di rispondere alle domande e alle osservazioni dei cittadini, anche quando risultano pungenti. Ma è nel merito delle questioni che deve confrontarsi, non cercando di cavarsela con bugie o luoghi comuni applauditi dalle tifoserie».
D) – Vuole rivolgere un auspicio o un appello alla classe politica dirigente locale?
R) – «Si, certo, ma sono quasi sicuro, e, comunque, vorrei tanto sbagliare, che cadrà nel vuoto pneumatico di questa amministrazione. A chi oggi ha l’onore di rappresentare Teano, rivolgo un appello affinché capisca, finalmente, il valore evolutivo delle critiche, ma si comporti anche con misura, responsabilità e, soprattutto, rispetti le persone – anche quelle che, con tenacia, ricordano il phylum cordata delle responsabilità politiche. Mi consenta anche di ampliare le richieste a qualche altro problemuccio: rispettare il piano anticorruzione e trasparenza, attivare gli Istituti di partecipazione previsti nello Statuto, prendersi le responsabilità delle proprie azioni, ritardi e inerzie. La luna di miele, come si dice, finirà come è finita per tutti gli altri. E a quel punto, cosa si lascerà alla Comunità, alle nuove generazioni? Guardiamo l’esempio proprio del mercato, anziché riconoscere che in tre anni non si è fatto nulla, si è preferito alzare un polverone personale, fatto di accuse inconsistenti, ridicole e false, che nulla dicono sullo stato reale della nostra città, che, invece, langue e risulta sempre più marginale nella geopolitica locale dell’Alto Casertano».