Economia Politica

Allarme «Cinipide» per i castagneti delle frazioni di Teano: è corsa contro il tempo.

L’appello alle Istituzioni dei coltivatori di Casafredda, Casale, Gloriani, Furnolo, Casi e Casamostra.

TEANO (Alfonsina Antinolfi) – Si ripresenta in maniera massiva anche nell’area castanicola del comune di Teano il killer dei castagneti. L’essere capace di scatenare eventi calamitosi è sempre lui: il «Cinipide Galligeno» del castagno, nome scientifico «Dryocosmus kuriphilus». Un organismo nocivo pericoloso. Originario della Cina, questa vespa parassita infesta esclusivamente i castagni. Agli alberi colpiti l’infestazione causa un deperimento dei rametti nuovi, una minore produzione di frutti e un diradamento della chioma. L’unico rimedio contro il cinipide è quello di farlo attaccare dal suo antagonista naturale: il Torymus sinensis.

Teano è minacciata da tutto questo. Le preoccupazioni dei coltivatori locali sono in costante aumento. Le conseguenze, se non si interviene tempestivamente, potrebbero essere catastrofiche: un calo produttivo significativo, la diffusione di malattie tra le piante, l’azzeramento del reddito per gli agricoltori e un ulteriore abbandono dei territori vocati alla castanicoltura. Un’inerzia prolungata, avvertono gli esperti, non farà altro che aggravare il già persistente spopolamento delle zone interne collinari.

Urgenza d’azione: l’esempio di altri comuni

È imprescindibile un’analisi immediata della portata del fenomeno per calibrare e modulare l’introduzione del Torymus sinensis nei tempi più opportuni. Altre amministrazioni comunali, come Capaccio Scalo (Salerno) e Avellino, hanno già agito in tal senso. Altri esempi molto più vicini a Teano? Nella vicina Roccamonfina, si sono tenuti incontri con l’Assessorato all’Agricoltura e altre istituzioni sindacali per affrontare l’emergenza.

A Teano, le frazioni più dipendenti dalla castanicoltura, tra cui Casafredda, Furnolo, Casi e Casamostra, sono le più colpite. Intere famiglie in queste località vivono esclusivamente di questa attività. Per questo motivo, è fondamentale che l’Amministrazione comunale di Teano si attivi con urgenza, promuovendo un’interlocuzione e un incontro con l’Assessorato regionale, i rappresentanti di categoria e i produttori.

L’Appello dei castanicoltori e la corsa contro il tempo

I castanicoltori locali stanno formalizzando le loro istanze alle istituzioni competenti, ma il tempo stringe. Carlo D’Angelo, commerciante e castanicoltore di Casafredda, già coordinatore del Comitato spontaneo che affrontò la prima emergenza circa un decennio fa, sottolinea la gravità della situazione: “Il tempo è brevissimo considerato la fase di vita del cinipide che nei prossimi giorni inizia il suo ciclo vitale. Ciclo vitale che solo il lancio del Torymus riesce a contrastare. Diversamente, la desertificazione delle zone collinari procederà spedita”. D’Angelo ha ragione: arrivare troppo tardi al problema significherà perdere la maggior parte dei raccolti, compromettendo irrimediabilmente il futuro della castanicoltura sidicina.

La sveglia alla politica locale e regionale

Per questo le istituzioni locali di Teano e quelle regionali sono chiamate a un’azione urgente per contrastare il ritorno massiccio del parassita che sta devastando i castagneti, fonte di sostentamento per numerose famiglie nelle frazioni del comune. La situazione, già critica, minaccia di compromettere gravemente la produzione di castagne e di accelerare lo spopolamento delle aree interne collinari.