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La Madonna delle Grazie ci aspetta sotto il suo manto: domenica 15 giugno ore 16.30

Cappella Micheletti località San Lieno messa solenne con Padre Nunzio Ammirati e i Padri Redentoristi

TEANO (Pietro De Biasio) – Anche quest’anno, come da tradizione, la comunità della Parrocchia Santa Maria Assunta di Casamostra si ritrova sotto lo sguardo dolce della Madonna delle Grazie, per i solenni festeggiamenti campestri che da decenni, e forse secoli, scandiscono il tempo dell’anima prima ancora che quello del calendario.

Con il motto «A San Lieno la Madonna vi invita sotto il suo manto», il mese mariano si è snodato con devozione dal 1º maggio, ogni sera alle 18.00 con il Santo Rosario. Ma è domenica 15 giugno 2025, data cerchiata sul cuore di molti, che i fedeli si ritroveranno in pellegrinaggio alla «Cappella Micheletti» in località San Lieno, per celebrare la Messa Solenne all’aperto, immersi nel verde e nel silenzio buono della contrada. A presiederla sarà padre Nunzio Ammirati, figura carismatica già superiore del convento di Sant’Antonio a e oggi parroco a Grumo Nevano, insieme ai padri Redentoristi della Parrocchia Santa Maria Assunta.

L’accompagnamento musicale è affidato all’organista Linda Verdolotti, mentre la cappella si animerà, subito dopo la celebrazione, con la processione e l’estrazione della XXVIII lotteria «Un euro contadino», piccolo gesto simbolico che unisce devozione e sostegno concreto alla festa. Ma non si può comprendere davvero l’anima di questa ricorrenza senza accennare alla storia di chi ha saputo rimettere in piedi, pietra su pietra, quella cappella che oggi splende di nuovo tra i campi.

Ma non si può comprendere davvero l’anima di questa ricorrenza senza ascoltare la voce viva di chi ha custodito questa tradizione con amore e ostinazione. Scorrendo vecchie pagine in rete, tra archivi digitali e testimonianze dimenticate, è emersa la narrazione intensa e commossa firmata da Paride Chiappinelli, pubblicata nel lontano 2009. Una memoria personale che oggi vale più di qualsiasi documento ufficiale.

È la storia di un legame profondo, viscerale, tra uomo e luogo sacro, tra infanzia e fede. Chiappinelli racconta di aver trascorso la sua giovinezza all’ombra della cappellina, dove l’immagine della Madonna, tra una preghiera e un gioco, insegnava ai bambini di San Lieno il valore dell’umiltà, della condivisione, dell’amore gratuito. Un giorno del novembre 1997, ormai adulto, si ritrovò di fronte a quel luogo tanto amato e lo trovò in stato di completo abbandono: travolto dai rovi, ridotto a rudere. Ma anziché voltarsi, sentì dentro di sé un richiamo. Un richiamo che sapeva di rimorso e di promessa, di ricordo e di fede.

E nacque lì il suo impegno personale per ricostruire la cappella con le proprie mani, con dedizione assoluta e senza aspettarsi nulla in cambio. San Lieno non è una meta turistica. Non ci sono brochure patinate né eventi mediatici. Ma c’è una cosa che qui si respira con sincerità: la bellezza delle piccole cose che resistono. E che ritrovano ogni anno, nel mese di maggio, il tempo della gratitudine. Chi vorrà partecipare sarà accolto con semplicità, e con i profumi della contrada: piatti della tradizione, canti, momenti culturali. Ma soprattutto con quel senso di appartenenza a qualcosa che dura nel tempo, e che nessuna modernità potrà mai cancellare.