Sant’Antonio e i Portatori di Teano e Casi, custodi di una tradizione secolare. Il Video

L’antico passaggio di consegne: la statua passa di mano e sale su altre spalle, giusto a metà del ponte
TEANO (Pietro De Biasio) – Una moltitudine di fedeli, raccolti nel silenzio devoto del tardo pomeriggio di mercoledì 12 giugno 2025, ha preso parte alla solenne processione in onore di Sant’Antonio, appuntamento centrale della tradizione religiosa di Teano. Un fiume umano, fatto di preghiere, canti e passi misurati, ha accompagnato per le vie del paese la statua del Santo «taumaturgo», portata a spalla con orgoglio e fede dai «portatori» di Casi e di Teano. Come vuole una consuetudine che affonda le radici nei secoli, la statua di Sant’Antonio ha lasciato la chiesa convento sull’omonima collina per attraversare la città.
A condurla fino al ponte sono stati i portatori di Casi, che con passo sicuro e sguardo fiero hanno aperto il corteo. Da lì, secondo l’antico passaggio di consegne, la statua è passata ai portatori di Teano, incaricati di completare il percorso cittadino tra balconi fioriti e occhi lucidi.
Al ritorno, sullo stesso ponte, la statua è stata nuovamente riconsegnata ai portatori di Casi, per fare ritorno nel santuario che la custodisce tutto l’anno. La processione ha rappresentato, ancora una volta, non solo un rito religioso, ma un momento identitario fortissimo per la comunità sidicina.
Migliaia le persone presenti, arrivate non solo da Teano ma anche dai centri limitrofi, il cui legame con Sant’Antonio è profondo e indissolubile. Un vincolo coltivato con cura durante i tredici martedì precedenti la festa, attraverso la cosiddetta «tredicina»: un ciclo di preghiere e liturgie in cui i frati benedicono i bambini, accolgono i fedeli, distribuiscono il pane offerto dai benefattori. Il passaggio della statua tra le mani dei portatori è apparso come un gesto sacro, frutto di un patto silenzioso tra generazioni, tramandato con orgoglio.