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Promozione. Cellole, traversa e rigore negato: il Gricignano ringrazia e vince 4-2

Ottimo primo tempo dei rossoblù di mister Cottuno, poi gli episodi girano male. Nel finale due gol che non bastano a riaprire i giochi

CELLOLE (Pietro De Biasio) – Un pomeriggio amaro per il Cellole, che torna a casa con zero punti ma con più di un rimpianto. Sul campo “Graziano Papa” di Succivo contro la Polisportiva Gricignano, la squadra di Raffaele Cottuno gioca un ottimo primo tempo per intensità e qualità, ma paga a caro prezzo un paio di episodi discutibili e la maggiore concretezza dei padroni di casa, guidati da Dino Pezzella.

Finisce 4-2, dopo una gara ricca di emozioni e polemiche. Il primo tempo si apre nel segno dei rossoblù, che spingono e creano le migliori occasioni. Al 20’ Luca Riccardi sfiora il vantaggio su punizione, con la palla che lambisce la traversa.

Dieci minuti più tardi lo stesso Riccardi ci riprova, ma questa volta è la traversa a dire di no dopo una splendida conclusione dalla distanza. Nel momento migliore del Cellole arriva però la doccia fredda: al 32’ il Gricignano passa con Antonio Naldi, bravo a insaccare da due passi in un’azione viziata da un presunto tocco di mano non sanzionato dal direttore di gara.

Nella ripresa il Cellole prova a reagire, ma al 10’ arriva il raddoppio dei padroni di casa con Francesco Di Palma, abile a sfruttare una disattenzione difensiva. Gli ospiti protestano poco dopo per un rigore apparso netto su Edoardo Colonna, ignorato dalla terna. Il Gricignano ne approfitta e al 27’ cala il tris con Sal Pannullo.

Nonostante il pesante, il Cellole non molla. Al 40’ Riccardi accorcia le distanze dal dischetto (3-1), e nel recupero Colonna riapre il match siglando il 3-2. Nel forcing finale, però, arriva la beffa: al 48’ ancora Di Palma, stavolta su rigore, chiude i conti sul definitivo 4-2.

Tanta amarezza nel post-partita per mister Cottuno e i suoi, penalizzati da decisioni arbitrali contestate ma autori di una prestazione comunque generosa e combattiva. Il Cellole dovrà ripartire da qui, con la consapevolezza di poter dire la sua anche contro le formazioni di vertice.