Politica

«Conclave» Pd al convento Sant’Antonio: Izzo verso la segreteria cittadina, dopo il «no grazie» espresso da Scoglio.

É l’ex assessore esterno al Bilancio della Giunta in carica. Congresso e definizione entro fine maggio.

TEANO (EZ) – La sezione del Pd (Partito democratico) di piazza della Vittoria a Teano al rinnovo del direttivo. Prima operazione, in corso, l’individuazione del nuovo possibile Segretario cittadino. Non si sa bene per quale «arcano» motivo, ma per i faccia a faccia politici di questo genere – ossia precongressuali – pare proprio che non venga affatto considerata l’ipotesi di utilizzare la stanza al primo piano del Castello medioevale ubicato a Teano centro, preferendo la sala al pianterreno della chiesa-Convento di Sant’Antonio. Forse tranquillizza quella scritta lì in alto: «Si quaeris miracula».

Per ricoprire il ruolo di Segretario cittadino, che è già stato di Pierluigi Landolfi – dato come più che possibile candidato per le prossime elezioni regionali e da qualche giorno in servizio presso l’Ufficio tecnico del comune di Mignano Monte Lungo – sarebbe stato fatto il nome di Gianni Scoglio, fratello dell’ex vicesindaco di Teano, Emiddio Scoglio, e quindi zio di Giovanni Scoglio attuale sindaco di Teano. Gianni, però avrebbe semplicemente declinato, con estrema cortesia, l’invito rivoltogli con un classico e tradizionale: «No grazie». A suggerire il nome di Gianni sarebbe stato lo stesso ex Landolfi. E qui il condizionale è d’obbligo, perchè sono notizie trapelate a stento dal «conclave» politico in ambienti claustrali.

Ancora mezz’ora di discorsi interni e confronti incrociati dal primo «no» ed ecco la seconda ipotesi, che avrebbe conosciuto maggiori consensi, anche da parte di qualche storico iscritto. Il nome è quello di Isidoro Izzo, più noto al grande pubblico di chi segue le «paginette di storia nostra» come l’ex Assessore esterno con delega a Bilancio e Tributi della giunta Scoglio, dimessosi clamorosamente a giugno del 2023. Clamorosamente, perchè mancava appena una settima alla seduta di Consiglio comunale indetta dal presidente, Pasqualino Tammaro, sul delicato argomento del Rendiconto di gestione dell’Ente, la sua illustrazione, presentazione e discussione. Non è mai stata data al pubblico la vera versione delle sue dimissioni, che rimangono così avvolte dal «mistero». Ma ripetiamo: se Izzo ha mollato è perchè, a suo modo di vedere, era la miglior cosa da fare. Secondo noi, sicuramente la più cauta per la sua professione e vita privata.  

Per il resto, a parte questa enigmatica parentesi, il buon Izzo in «pole position» nel Pd non dispiace proprio a nessuno. Mancano solo due cose: il Congresso cittadino, che dovrà tenersi entro la fine del corrente mese di maggio 2025, l’investitura pubblica (salvo colpacci «sinistri» dell’ultimo minuto…) e quindi il suo stesso «ok». Non ci dovrebbe essere, dunque, un nuovo «conclave» ma, finalmente, un momento pubblico. Capiamo bene che certe cose si facciano meglio a porte chiuse, ma sinceramente questi eremitaggi politici collettivi in luoghi ameni e in odore di chiostro non ci piacciono proprio.

Speriamo di intuire male, speriamo di sbagliarci, ma non vorremmo vedere un Pd cittadino incline a un nichilismo politico di maniera, volto a consegne del silenzio e pavidi imbavagliamenti sul modello politico dall’Amministrazione comunale in carica. L’oscurantismo non ci piace da nessuna parte, nei partiti come nelle amministrazioni pubbliche. Izzo non ci è parso mai un oscurantista. Anzi, al contrario: una persona preparata, dialogante, sicura di quello che dice e che fa. Almeno questa è la sua fotografia del momento. Per cui, se non gli facciamo ancora i complimenti è solo in onore della verità giornalistica e poi per una questione tradizionalmente scaramantica.