Panchina gigante lambita dalle fiamme. Ma ora a bruciare è la rabbia del Masci

Tutto il Movimento adulti scout sul posto per difendere quell’opera pubblica, bersagliata da impuniti balordi
TEANO (Pietro De Biasio) – Siamo al quarto incendio doloso in pochi giorni. Non un errore, non un corto circuito, non il colpo di sole di qualche turista maldestro. Doloso, cioè voluto. Cercato: ottenuto. Questa volta le fiamme hanno sfiorato, come testimoniano le foto, pericolosamente la panchina gigante realizzata dalla comunità Masci Teano 1, sì, proprio quella pensata per invitare al silenzio, all’osservazione, alla lentezza.
Una provocazione estetica e civica nel deserto morale in cui versa ormai l’ingresso della Francigena da queste parti, ovvero, lato frazione Fontanelle. Sono dovuti correre tutti, perché il fuoco è arrivato a un passo da quell’opera simbolica. «Scampata per un soffio», dicono i testimoni. Ma già due giorni fa un altro rogo era stato domato, per poi ripartire poche ore dopo, con la precisione di un orologio svizzero e la strafottenza di chi sa che nessuno pagherà.
E nel frattempo cosa accade intorno? Cumuli di rifiuti abbandonati sotto al cartello «Big Bench», come se il concetto di panchina gigante comprendesse anche la discarica a cielo aperto che l’accompagna. Mentre il cartello del Masci, quello con su scritto «Lasciate il mondo migliore di come l’avete trovato», campeggia resistendo sullo sfondo come un insulto beffardo, annerito dal fumo e sepolto sotto sacchi di immondizia. Lo sdegno? Delegato ai cittadini.
Le segnalazioni? Ignorate. Le istituzioni? Latitanti, quando non complici, con quel misto di inerzia e disinteresse che è ormai il vero volto della politica di prossimità. Più che la panchina, qui è la coscienza collettiva ad andare in fumo. E nel silenzio generale, il mondo ce lo stanno lasciando peggiore. Con il plauso di chi dovrebbe difenderlo.
I servizi tematici in cronaca di teanoce.it
CLIKKA PER I PRECEDENTI RECENTI 1