Città sotto assedio: quelli dei lavori Fibra Ottica rompono ancora la rete idrica.

Ripetuti guasti e riparazioni danneggiano ancora di più il precario sistema di distribuzione idrico sidicino.
TEANO (Elio Zanni) – I «padroni» delle strade di Teano, quelli della fibra ottica, hanno spaccato di nuovo la rete idrica cittadina. Nuova perdita, nuovo spreco del prezioso liquido, nuova batosta alla rete sidicina che ha già i suoi anni e i suoi guai. E questo non è certo tutto quello che accade in città, ma solo ciò di cui veniamo a conoscenza tramite i nostri amici lettori e i collaboratori del giornale. Stavolta siamo in viale Santa Reparata, proprio nei pressi del santuario della Compatrona di Teano e ai piedi dei serbatoi idrici piezometrici di via San Terenziano. La volta scorsa, invece, eravamo in viale Italia nei pressi dell’ex Pretura e vicino al «King Bar».
Dunque, un altro guasto, un altro danno, certamente un’altra riparazione. Ma solo persone inesperte e piene di sensi di colpa potrebbero pensare che ripetute rotture e relative riparazioni non costituiscono un grave problema aggiuntivo e altri pregiudizi per un sistema di distribuzione idrico, come quello di Teano: antico, fatto di tubi di diversa età, provenienza e materiale di costruzione, privo di protezioni dai «colpi d’ariete» e di punti omologati e autoregolanti della pressione di valle o di sfiati automatici dell’aria di cavitazione.
Una rete trascurata da sempre e rovinata per decenni da mani tecnicamente non all’altezza della situazione e dalla pressoché totale assenza di controlli nelle fasi di posa nuovi allacci, riparazioni, verifiche di tenuta, report fotografico e strumentale del lavoro eseguito, certificati di qualifica dei preposti ai lavori su beni pubblici, rimozione di materiali di risulta, trasporto a discarica, rinterro e ripristini contestuali e definitivi.
Quello che si deve capire, per inciso, è che l’autorizzazione, comunque concessa dal Comune – sia pure come pare per silenzio assenso – non preclude all’Ufficio tecnico comunale le verifiche dei cantieri che si svolgono comunque su suolo pubblico e incidono così tanto, rovinosamente, come dimostrano i diversi guasti (e parliamo solo di quelli visibili…) sui sottoservizi comunali: rete idrica e condotte fognarie. Quello che si deve capire, per inciso, è che l’autorizzazione comunque concessa non preclude all’Ufficio tecnico comunale di verificare i motivi dei continui danneggiamenti e la qualità delle riparazioni e persino eventuali richieste risarcitorie.
Rapporti di verifiche eseguite, nuove e precise prescrizioni operative e richieste di risarcimento danni di cui, per nostra sventura o incapacità di ricerca, non troviamo traccia sui canali ufficiali di comunicazione del Comune. Ma forse e solo per nostra distrazione, perché siamo in cattiva fede e siamo di parte. Quale sia poi questa famosa «parte» alla quale apparterremmo non lo abbiamo ancora capito. Anche perché l’unica parte alla quale ci sentiamo di appartenere porta un solo nome: Teano.