Premio Lauberg e il Risorgimento, 2°posto per Sarra con Terre di briganti.

La poetessa sidicina premiata nella sezione Narrativa del «Premio Città di Teano – Carlo Lauberg e il Risorgimento», con una raccolta che racconta il Risorgimento attraverso vite minime e haiku sospesi nel tempo.
TEANO (Pietro De Biasio) – A volte la Storia non si grida: si sussurra. È in queste voci sussurrate, in questi ritratti senza retorica, che si inserisce con garbo e decisione «Terre di briganti – Racconti», l’ultima prova letteraria di Anna Maria Antonietta Sarra, seconda classificata nella sezione Narrativa alla seconda edizione del «Premio Città di Teano – Carlo Lauberg e il Risorgimento». Nel centinaio di pagine che compongono la raccolta, la poetessa sidicina sceglie una strada di discrezione formale e di profondità emotiva.
Ogni racconto si apre con un «haiku»: un gesto poetico che ha qualcosa di sacrale, una lente che sfuma i contorni e insieme illumina l’essenziale. È la cifra della Sarra: muoversi in punta di piedi tra i resti di una memoria collettiva, lasciando che siano i dettagli, un gesto, una fame, uno sguardo a raccontare l’urto feroce tra l’ideale risorgimentale e la miseria di chi ne pagò il prezzo. Ma ciò che sorprende non è l’ambientazione storica, bensì la capacità di rendere universali queste piccole storie di briganti, contadini, madri e figli: uomini e donne non celebrati, eppure vivi, presenti, profondamente nostri.
A impreziosire l’ultima opera, un delicato acquerello in copertina, dono dell’artista Anna De Biasio, che sembra dialogare con il tono intimo e pacato dei testi. Un’armonia visiva che ben accompagna quella letteraria, in un libro che si legge tutto d’un fiato e che, a lettura finita, sembra trattenere in sé un’unica, lunga e malinconica voce. Un’opera che, come spesso accade nei lavori nati «per gioco», sa colpire per autenticità e maturità. Una scommessa vinta. Con grazia.