Processione di Sant’Antonio: tradizione, fede e riti condivisi in una città che spera

Presentato il gruppo dei Portatori sulla pagina del Santuario Antoniano. Il 12 giugno la processione più lunga dell’anno attraverserà tutte le strade del paese.
TEANO (Pietro De Biasio) – Teano si appresta a vivere uno dei momenti più intensi della sua tradizione religiosa: i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova. La città si stringe attorno al suo Santo con la consueta partecipazione e devozione, in un clima che unisce fede, memoria e identità collettiva.
In attesa della solenne processione, ieri sera 6 giugno 2025 si è svolta la tradizionale cena tra i «Portatori di Sant’Antonio», momento informale ma denso di significato, dove il sacro incontra il quotidiano, tra una fetta di pane, un bicchiere di vino e tante storie condivise.
A rendere tutto ancora più ufficiale, nelle scorse ore è arrivata anche la presentazione pubblica della squadra dei portatori sul profilo social del Santuario. Un post semplice, ma fortemente simbolico: i volti dei protagonisti, giovani e meno giovani, fianco a fianco, a testimoniare che la tradizione vive non solo nei gesti, ma nelle persone.
Come da tradizione, la statua del Santo sarà trasportata inizialmente dai portatori di Casi, che avranno il compito di condurla fino al ponte dell’omonima collina. Lì avverrà il simbolico passaggio di consegne ai portatori di Teano, che guideranno Sant’Antonio tra le vie cittadine, seguiti da una moltitudine di fedeli.
Il rientro vedrà l’inversione del rito: di nuovo sul ponte, la statua tornerà nelle mani dei portatori di Casi per il rientro solenne nella chiesa convento. Negli occhi di chi partecipa, anche solo da spettatore, affacciato a una finestra, si legge ogni anno la stessa emozione. È un momento collettivo, sì, ma anche intimo. Un rito che si ripete, ma che ogni anno riesce a dire qualcosa di nuovo. Anche quest’anno, il 12 giugno, non sarà solo una processione. Sarà una preghiera che cammina.