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3 milioni di euro ai servizi cimiteriali, solo 249mila anziani e famiglie. SiAmo Teano boccia il Bilancio della gestione Scoglio.

Camasso passa ai raggi x la manovra 2024-2026 e saltano fuori «stranezze e vecchie illusorie speranze di pareggiare i conti con la vendita di ruderi comunali».

TEANO (Elio Zanni) – «L’importo di oltre 3milioni di euro stanziati per i soli servizi cimiteriali, a mio avviso poteva essere ridotto e conseguentemente spalmato su altri settori d’importanza strategica, al fine di cercare di ridare una pari rilevanza e importanza a tutti i servizi che l’Ente dovrebbe erogare a favore dei cittadini. E infatti si passa, per anziani e famiglie (che ci rimettono di più) da una previsione di competenza dell’anno precedente di € 1.093.625,58 all’ importo di € 249.953,69 per il solo anno 2024, mentre non sono previste risorse per gli stessi nelle annualità successive».

Così, lunedì sera 29 aprile 2024 in Consiglio comunale, Luana Camasso del gruppo Siamo Teano, mentre fa le pulci alla prima manovra di lungo respiro del Comune di Teano sotto l’amministrazione Scoglio: il Bilancio di previsione 2024-2026. Il saldo della sua analisi è una serie interminabile di dubbi che la consigliera mette in fila uno dopo l’altro sul tavolo di attoniti assessori. Assessori che magari si aspettavano qualche emendamento che, a patto non fosse stato troppo «fastidioso», avrebbero magari, chissà, accolto. Certo, pur di coinvolgere qualche pezzo di opposizione nella loro «grande manovra» e magari disarticolare il fronte critico consiliare.  

E invece no. Quando Camasso finisce la sua analisi, nella quale stigmatizza questo eccessivo «ingrassamento» del capitolo servizi cimiteriali e necroscopici, mette una pietra tombale anche su questa malcelata speranza di coinvolgimento a perdere covata da qualche antagonista politico consiliare. Il tema cimiteri, stavolta da ampliare, viene anche sollevato con un’interrogazione, per quanto riguarda le spese a carico del comune, da Marco Zarone. Nella stessa seduta riemerge anche, a cura del consigliere Carmine Cataldo, il mercato settimanale e l’atavico tema della sicurezza. 

SiAmo Teano boccia il Bilancio di previsione.

La stroncatura finale è d’obbligo: «Alla luce delle argomentazioni rilevate e in considerazione dei forti dubbi e delle perplessità che ineriscono gli equilibri strutturali – finanziari dell’Ente – soggiunge Camasso – dichiaro che la mia contrarietà al voto sulla proposta di approvazione della manovra in oggetto». 

Camasso ha già sfilato la corona di una serie di problemi che chiama «perplessità» sul Bilancio, quasi concedendo eticamente agli interlocutori il beneficio del dubbio. Ma i dubbi sono tanti, troppi. E più avanti si accorgerà che non verranno mai sciolti, nemmeno in termini di plausibili spiegazioni minime.

Camasso e i Principi generali dell’Ordinamento giuridico.

È il caso di quella che indica come violazione dei «Principi generali del nostro Ordinamento giuridico per il quale sussiste il divieto di finanziare le spese correnti con le Entrate in conto Capitaleۛ». «Mi riferisco – dice Camasso – al previsto recupero di un disavanzo di amministrazione relativo all’esercizio precedente di 447.745,90 euro elencato tra le spese correnti – competenza anno 2024 – e tale spesa corrente sarebbe poi finanziata con una entrata in conto capitale di 600.827,66».

L’asserzione è grossa, in Aula riecheggiano quelle due parole «Ordinamento giuridico» quando il Sindaco fremente si accinge a replicare. Per Scoglio l’operazione finanziare le spese correnti con le Entrate in conto capitale, a Teano sarebbe concessa in virtù della sua condizione di Comune impegnato a rincorrere il riequilibrio finanziario. La domanda nasce spontanea: Con buona pace l’art.162, comma 6 del Dlgs.267/2000?

Ma poi, da dove dovrebbero provenire tali proventi? Anche qui, reggetevi forte: dalla vendita dei soliti immobili comunali inseriti nel piano di alienazione, fino adesso mai venduti. Camasso: «E se la vendita di detti immobili per la quale è stata prevista l’entrata in conto capitale di € 600.827,66 non si realizzasse o non venissero alienati tutti i beni previsti, in che modo si andrebbe a ricoprire quel disavanzo iscritto nella spesa corrente?». Risosta non pervenuta.

Soldi all’incasso, ma da un Piano parcheggi fantasma.

Incredibile scoprire poi accantonamenti d’importi (sempre in ossequio al Piano di riequilibrio) per grossi incassi che il Comune conta di fare, udite-udite, nel corso del 2024 col Piano parcheggi. Un Piano inesistente, come sanno tutti. Non è finita. Risultano richieste di mutui e altri finanziamenti privi di indicazioni sia sull’oggetto che delle modalità di rimborso.

Dunque, la minoranza lato SiAmo Teano si è fatta veramente sentire venerdì sera della scorsa settimana. E non si può certo dire che abbiano fatto scena muta gli altri due gruppi. Un lavoro corale, sebbene distinto, che se coltivato potrà fare solo bene al gioco democratico e al confronto. Ma non essendo questo un giornale di veline corre il dovere di tentare di fare anche delle considerazioni finali squisitamente politiche.

 La Giunta delle Privatizzazioni.

Ebbene, troppe cose dicono che, proprio come su un teatro di posa, le quinte di questi «virtuosismi a perdere» tirate su di chi ha immaginato i prospetti futuri della partita doppia comunale potrebbero servire a celare le vere carte che l’amministrazione Scoglio conta di giocare sul tavolo del fenomeno trovato (non certo a sorpresa) al momento di entrare in Palazzo: il possibile tracollo economico e finanziario dell’Ente.

Si tratta delle privatizzazioni a profusione, dell’affidamento a terzi, società, ditte, professionisti privati, consulenti vari di tutte quelle attività fino a oggi considerate funzioni strategiche della grande Teano di palazzo San Francesco, da salvaguardare, vuoi anche solo per presunte posizioni ideologiche, dalle «maledette logiche di mercato e del profitto».

Ossia: la gestione della rete idrica, quella della pubblica illuminazione, la riscossione dei tributi, l’organizzazione dell’antica Fiera di Sant’Antonio e chi più ne ha più ne metta. Per il vento che spira sembra non esserci più limiti per tali privatizzazioni. É solo una questione di fantasia. Una dote, quest’ultima, che l’Amministrazione in carica ha dimostrato di possedere in abbondanza, anche redigendo il Bilancio di previsione.