Politica

Conferenza anti-Gesia, Zannini bacchetta Scoglio: ma come volevate salvarvi, se non avete nemmeno approvato il Puc?

Doppio colpo di scena politico, Oliviero promette nuova legge salva Teano, ma c’è la sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato. Che pasticcio.

TEANO (Elio Zanni) – Incontro pro-Teano e anti-impianto Gesia o passerella politica? Il passo è breve quando la sala del Seminario vescovile si riempie di politici. E invece, alla fine, a parte la presenza dell’europarlamentare Pina Picierno che però giocava in casa (dove indubbiamente non ha certo più bisogno di fare passerelle), la presenza del resto degli onorevoli per una volta può benissimo passare come per niente in odore di propaganda politica.

Anche perchè, per esempio, l’intervento dell’On. Giovanni Zannini al quale evidentemente sarà giunta la notizia che il sindaco di Teano, Giovani Scoglio, in occasione di un precedente incontro tematico in Comune si sia detto pronto «a manifestare, se occorre, anche sotto le sedi dove si decidono le nostre sorti» è stata una stroncatura politica dell’azione amministrativa locale degli ultimi due anni, rispetto al tema del giorno: la difesa del territorio.

Infatti, Zannini al microfono rievoca nella sala del Seminario che per poco non veniva giù la «bestia nera» dei due anni di vita dell’Amministrazione comunale di Teano: la mancata approvazione del Puc. Ma non in maniera soft, bensì in termini di vera e propria bacchettata politica. Un rimprovero, tanto per usare un eufemismo.     

Sono da poco passare le 16.30 quando il sindaco apre la serata. Ricostruisce la storia delle lotte vittoriose fino all’arrivo della maledetta sentenza e poi pone le sue domande agli onorevoli regionali Zannini e Gennaro Oliviero. «Che cosa è possibile fare ancora al di difuori delle aule di tribunale? Chiedo alla Regione di fare tutti gli sforzi e al Consiglio regionale e alla Giunta regionale per darci speranza. Fateci credere ancora che la vicinanza della politica sia una cosa reale. Come sia possibile che nonostante tante leggi a favore ci ritroviamo con un decreto dirigenziale per cui ci ritroviamo non nella porta del parco di Roccamonfina ma nel parco dei rifiuti speciali».

Ora, Oliviero, Presidente del Consiglio Regionale della Campania lo conosciamo tutti, sopporta ogni provocazione e poi è un ex del settore ambientale regionale. Ma Zannini Presidente della VII^ Commissione Ambiente, Energia, Protezione Civile si sente evidentemente direttamente chiamato in causa e non è dello stesso avviso di Oliviero. E parte in quarta: «Sindaco leggiti la sentenza del Consiglio di Stato, essa dice che il Puc è solo adottato e non approvato. Non serve dire che siete totalmente contrari all’impianto, ma bisogna dotarsi di strumenti adatti a creare le basi anche per consentire, per esempio, alla Regione di aiutarvi».

Ancora Zannini: «Dal 2014al 2023 siamo stati sempre contrari. Però la mancata approvazione del Puc (Piano Urbanistico comunale; solo adottato) è stato un grosso appiglio che ha consentito poi la produzione di una sentenza negativa per Teano.  Che cosa possiamo fare adesso? L’unica cosa è capire se ci sono gli elementi e dire che sono inibiti – ma per un periodo ristretto – gli impianti di rifiuti speciali e anzi di ogni genere in fase di approvazione urbanistica art. 12 comma 4. In pratica dire che sono inibiti simili impianti. Attenzione però il Comune di Teano deve fare la sua parte». E la sua parte qual è a questo punto? Allestire e presentare un ricorso con i controfiocchi.

Nella sala vescovile faceva caldo per la calca di persone. Ora invece è sceso il gelo, incombe un silenzio tombale. Qualcuno comincia intimamente a dubitare dell’opportunità politica di quell’incontro. Ma è troppo tardi. Scoglio fa passare giusto qualche intervento, forse per non dare l’impressione di intavolare un dibattito, e poi replica a Zannini sulla pruriginosa questione della «bestia nera» della sua amministrazione: il Puc.

Il sindaco di Teano ripete la stessa cosa già detta in una intervista via web e all’incontro organizzato dalla Comunità Laudato Sì nella stessa sala. Ossia che «il comma dell’art.6 comma 208 sull’altare della pubblica utilità è in grado di derogare qualsiasi strumento urbanistico». Quindi sarebbe stato inutile approvarlo? Peccato che ogni volta ci si dimentica di dire, non solo da parte di Scoglio, che il comune di Teano approvando la bestia nera (il Puc) avrebbe a sua volta recepito il Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (Prgrs) che fin dal suo aggiornamento e approvazione nel 2022, esclude la possibilità di insediare un impianto di gestione di rifiuti speciali nelle aree riconosciute dal Piano Territoriale Regionale (PTR) a dominanza naturalistica, come, appunto, il territorio del Comune di Teano. Ecco le «cosette da niente» alle quali l’art. 6 comma 208 avrebbero fatto un baffo. Chiaro?

L’on. Gennaro Oliviero è breve, lasciando qualche spiraglio di speranza ai teanesi ai quali però ha, come fatto dai suoi colleghi, consigliato di non sottovalutare la via dei tribunali. «Questa vicenda possiamo affrontarla solo sul piano legislativo in Consiglio regionale – ha  detto – il 7 maggio scade il termine di emendamento sul provvedimento che riguarda gli impianti di rifiuti in Campania, in quella occasione in Consiglio stiamo adottando un emendamento che eviti l’apertura di siti per la gestione dei rifiuti che siano localizzati nelle aree con sistemi territoriali di sviluppo dominanti a matrice naturalistica, fatti salvi impianti di trattamento aerobico della frazione organica a servizio di Comuni e impianti di compostaggio. Lo stiamo facendo entro i termini con il comma 4 dell’articolo 12 della legge regionale».

Bene. Ma proprio in merito all’iniziativa legislativa annunciata dal presidente Oliviero sul web, stamattina, prima dell’uscita su internet di questo contributo di TeanoCe.it è volata la replica della Comunità Laudato Sì, attraverso il referente Fernando Zanni: «Bene le attività di sensibilizzazione e, naturalmente, ben vengano ulteriori iniziative legislative regionali. Ma non “depositiamo” in queste attività le nostre speranze, che attualmente sono, esclusivamente, legate al ricorso al TAR. Voglio ricordare che parliamo di una Sentenza del Consiglio di Stato, passata in giudicato, come rafforzata da una successiva Sentenza di inottemperanza al giudicato stesso. In questo caso, mentre «ostacoli normativi» precedenti alla chiusura del procedimento di autorizzazione unica hanno efficacia per chiedere l’annullamento del decreto di autorizzazione (il tempo regge gli atti), nuovi ostacoli normativi, costituendo «ius superveniens», non hanno alcun valore per i procedimenti già conclusi. Ergo, continuiamo a coltivare, con forza e determinazione, le ragioni del ricorso! Ma ripeto, per non essere frainteso, considero positive tutte le iniziative intraprese.

Un applauso più che meritato quello rivolto a Marcello De Rosa, vicepresidente Provincia di Caserta, che sostituendo il presidente Giorgio Magliocca ha riferito di una decisone più che concreta: «Come Provincia ci costituiremo in giudizio, per quello che potrà valere perché nei tribunali siamo abituati ad assistere a qualsiasi sorpresa e la battaglia legale deve continuare. Sarà una battaglia lunga».

Anche il pensiero del presidente Camerale di Caserta, Tommaso De Simone,ha suscitato entusiasmo e partecipazione. Tanto nel ricordare «le battaglie del passato e che si credevano vinte e la delusione di oggi» e soprattutto quando si schierato tra la Gesia miracolata della giustizia di questo paese «che avrebbe fatto bene a dare prima un’occhiata al casellario giudiziario» e il territorio, «con le sue 2.500 imprese delle quali più della metà agricole».

Parlano anche i sindaci. In sala c’è il battagliero primo cittadino di Riardo, Armando Fusco. «Amici cari, qui non si tratta di essere contro le piattaforme di riciclaggio di carta, cartone o plastica, qui si tratta di rifiuti speciali. Incompatibili per il nostro suolo e per il nostro sottosuolo. Quindi non può passare e quindi qualsiasi cosa decidiate di fare: Riardo ci sarà».

Anche il comune di Roccamonfina, sindaco Carlo Montefusco, ha chiaramente espresso la volontà di tutta la civica Amministrazione a stare al fianco del comune di Teano «in questo momento critico, in realtà per tutto l’Alto casertano».

Ancora un personaggio che sbaraglia e colpisce l’immaginario collettivo è il sindaco di Vairano Patenora, Stanislao Supino. Ha capito tutto. La battaglia vera sarà quella legale, l’ultima speranza dei teanesi così tanto vicini di casa che sarebbe un errore non tendergli la mano. «Sappiate – soggiunge Supino – che noi ci siamo: anche economicamente, perché se ci mettiamo insieme lotteremo meglio anche rispetto alla qualità dell’assistenza legale». La sala esplode in un fragoroso applauso.  

Chiede la parola il vescovo Giacomo Cirulli che prosegue proprio sul tema «supiniano» dell’unità territoriale. «Se agiamo di territorio, oltre i particolarismi – dice un Cirulli cauto nel non aizzare la folla, ma ugualmente determinato – allora possiamo fare tantissimo per il problema di oggi che va risolto. Ma lavoriamo anche per il futuro. Qui dentro non vedo giovani, bisogna coinvolgerli e far capire anche ai l’importanza di questi argomenti». Cirulli guarda negli occhi gli onorevoli e i sindaci e poi chiude: «Bisogna anche fare tanto per la salute qui a Teano e non parlo dei servizi sanitari privati, ma di quelli pubblici». Poi la frase più attesa circa il tema della serata: «Se sarà necessario ci presenteremo come Territorio per dire: no».

A chiudere l’incontro, l’onorevole europarlamentare Pina Picierno che subito fa riferimento a una delle poche cose – senza offesa per nessuno – utili e concrete dell’incontro di ieri, 4 maggio 2024, ossia la necessità di procedere immediatamente alla produzione di ricorsi giudiziali; i più puntuali possibili. E anche celermente, visto che il termine ultimo per presentarli è quello del 18 maggio. «Per il ricorso al Tar o altre azioni consimili – dice Picierno – assieme alla generosità del comune di Vairano voglio aggiungere la mia. Di più. Mi dico pronta anche ad avviare una raccolta fondi. Perché come figlia di questa terra io dico che è vergognoso quello che sta accadendo. Nelle more delle nostre possibilità faremo di tutto per evitare questo scempio».

Per il resto dei 90 minuiti si sono registrati l’interessante intervento dell’architetto Alfredo Balasco che a nome dei NoImp «che si sta battendo – ha detto – da 10 anni» ha anche sottolineato come «le peculiarità stesse del territorio di Teano, agricolo e fortemente archeologico, possono far riaprire la questione mettendo a punto il ricorso, anche perché la stessa Regione indica santa Croce come area e poi in assenza del Puc occorreva tener conto del vecchio Piano di fabbricazione comunale». Appassionato, sempre per i NoImp, l’intervento dell’architetto Cinzia Compagnone che nel sottolineare la «profondo ingiustizia contenuta nella decisione di realizzare un impianto simile nella verde e agricola Teano così distante dai centri di produzione dei rifiuti speciali e pericolosi» si è poi rivolta direttamente ai relatori primari: «Onorevoli siate coerenti con la programmazione e con le leggi».

Tre i presenti ieri sera, il Presidente della Comunità Montana del Monte Maggiore, Salvatore Geremia. Assenti con nota di giustifica «per impegni precedentemente assunti»: i deputati Gimmi Cangiano e Marco Cerreto, oltre al vicepresidente della Campania Fulvio Bonavitacola.