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Nuova bellezza Francigena Casamostra-Fontanelle: Santa Bernardetta e un Sorbo.

12 maggio comunità in Festa: condivisione tra Teano e Francolise di un territorio accogliente e accessibile.

TEANO (Pietro De Biasio) – C’è un angolo della via Francigena del Sud, tra Casamostra e Fontanelle, dove succedono cose che non fanno rumore, ma lasciano tracce. Dove una panchina gigante ti invita a sederti non per riposare, ma per guardare il mondo da un altro punto di vista. Lunedì 12 maggio, alle ore 18, quel tratto incantato si prepara ad accogliere un altro frammento di bellezza: la benedizione della statua di Santa Bernardetta accanto alla Madonna di Lourdes, ai piedi della «Big Bench» n. 350.

Un pellegrino anonimo, uno di quelli che passano e lasciano doni invece di parole, ha voluto che Bernardetta trovasse casa lì, sotto il cielo aperto e davanti a un paesaggio che parla con la voce del silenzio. A benedirla sarà don Stefano Vannoni insieme alla Comunità Masci Teano 1 artefice di questo progetto di valorizzazione del territorio. Ma non finisce qui. Arriva anche un sorbo, sì, un albero, a mettere radici accanto alla statua, dono degli amici della Pro Loco di Francolise, quelli della «Big Bench» n. 396.

Un gesto che è molto più di un’azione simbolica: è l’inizio di una collaborazione tra due comunità, una staffetta di cura per il territorio, tra chi ha capito che i confini si abbattono con i passi, non con i proclami. La Comunità Masci, anima pulsante di questo progetto, lavora da anni per trasformare questo tratto di Francigena in qualcosa che somigli a un abbraccio. Lo ha fatto installando la statua della Madonna, portando la panchina gigante, abbellendo l’area con l’istallazione del «pellegrino», e rendendo il sentiero accessibile a chiunque grazie a due «joelette» che non chiedono altro che essere usate.

Il 12 maggio non si festeggia solo un anniversario. Si celebra una visione. Un modo diverso di abitare i luoghi, di raccontarli, di camminarli. Si celebra la gentilezza di chi dona senza nome, la determinazione di chi rende accessibile un sentiero, la scelta di chi costruisce alleanze con le mani nella terra e lo sguardo in alto. La cittadinanza è invitata. Senza inviti in carta pergamena, senza formalità. Basta il desiderio di esserci. Per un momento di condivisione, di respiro collettivo, di bellezza viva. Perché quando una statua trova casa, un albero viene piantato, e una panchina ti aspetta con le gambe penzoloni nel vuoto… allora sì, qualcosa sta cambiando davvero.